LA DERIVA DEI DERIVATI: MULTE (LIEVI) A PROFUMO E UNICREDIT

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Sara Bennewitz per “la Repubblica” Raffica di sanzioni da parte della Consob, che ha multato Unicredit Banca d´Impresa e Unicredit Banca Mobiliare per l´inadeguatezza delle procedure interne e la mancata trasparenza su alcuni strumenti derivati venduti tra il 2003 e il 2005. Ma la Commissione di vigilanza sulle società quotate guidata da Lamberto Cardia ha sanzionato anche la finanziaria lussemburghese Exor per la vicenda dell´equity swap di Fiat, che risale all´estate di due anni fa: dopo aver bacchettato sullo stesso tema i legali rappresentanti di Ifi e Ifil, ieri il watchdog di Piazza Affari ha multato anche Tiberto Ruy Brandolini d´Adda, uno degli eredi della famiglia Agnelli. Ma andiamo per ordine. Secondo la Consob, «l´inadeguatezza delle procedure interne» di Ubi che si sono rivelate «carenti», soprattutto in riferimento alla scelta e al prezzo delle operazioni, alla selezione della clientela e alla vigilanza sull´attività del personale, ha comportato una sanzione per il consiglio di amministrazione della banca di gruppo dedicata alle piccole e medie imprese pari a 511.200 euro. Con multe individuali che vanno da 9.700 a 23.800 euro, e che colpiscono gli amministratori e i sindaci di Ubi nel periodo dal gennaio 2003 all´estate 2005, la Consob ha multato l´amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo (nelle sue funzioni di membro dell´esecutivo Ubi) e l´allora amministratore delegato di Ubm e membro dell´esecutivo Ubi, Pietro Modiano, che oggi è direttore generale vicario presso Intesa Sanpaolo. Sanzioni anche per l´attuale amministratore delegato di Seat Luca Majocchi, ma anche il presidente di Fiat e Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, il presidente di Federchimica e degli industriali milanesi Diana Bracco, il presidente dell´Enel Piero Gnudi, il presidente di Federmeccanica Massimo Calearo, l´industriale Alessandro Riello, l´economista Giulio Sapelli. Tutti all´epoca rivestivano cariche nel gruppo di Piazza Cordusio. Stesso periodo e stesse motivazioni hanno portato la Commissione a sanzionare anche Unicredit Banca mobiliare (Ubm) per un totale di 268.500 euro relativamente alla «carenze» delle procedure e alla scarsa trasparenza di alcuni prodotti derivati, che ha riguardato tra gli altri anche gli ex commissari della Consob Salvatore Bragantini e Marco Onado, e il vicepresidente di Unicredit Fabrizio Palenzona. Dopo Ifi-Ifil, ieri la Consob ha poi bacchettato anche l´Exor, per la questione dell´equity swap che nell´estate del 2005 permise alla holding della famiglia Agnelli di mantenere il controllo di Fiat con il 30% del capitale. La commissione è intervenuta a sanzionare per omissione di comunicazione non solo la finanziaria lussemburghese, ma anche un membro della famiglia torinese. È stato infatti condannato al pagamento di una multa di 250mila euro Tiberto Ruy Brandolini d´Adda, nella veste di legale rappresentante della Exor insieme a Gianluigi Gabetti, che oltre ai 5 milioni subiti come presidente di Ifi e Ifil ieri è stato sanzionato per altri 250mila euro relativamente alla carica nella finanziaria che fa capo alla Giovanni Agnelli & C sapa. Brandolini d´Adda da sempre gestisce gli interessi della famiglia Agnelli all´estero, infatti oltre ad Exor, si occupa della attività della francese Sequana e di quelle della svizzera Sgs. Un anno fa il rampollo della famiglia torinese era stato nominato al fianco del cugino John Elkann come vice presidente di Ifil dallo stesso Gabetti, interdetto (e poi reintegrato) dall´esercizio della sua carica di presidente lo scorso marzo insieme a Franzo Grande Stevens e a Virgilio Marrone, quali legali rappresentanti di Ifi e Ifil.

31/08/2007

Documento n.6788

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