L'Ocse bacchetta l'Italia: rientro con le tasse, mancano i tagli di spesa

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L'Ocse bacchetta l'Italia: rientro con le tasse, mancano i tagli di spesa P. F. L''Economic Outlook dell'Ocse non è tenero con l'Italia: l'aumento dell'imposizione fiscale «avrà un effetto depressivo sulla crescita dei consumi», perché «l'aggiustamento è i nteramente legato a nuove imposte, senza nessun serio tentativo di tagliare la spesa». Secondo l'organizzazione parigina, che ha diffuso oggi 28 novembre le sue previsioni semestrali, la Finanziaria 2007 «si appoggia, per la maggior parte, su attesi aumenti dei ricavi, che potrebbero aumentare i disincentivi al lavoro e agli investimenti». Per questo motivo, prosegue il rapporto, «il contenimento della spesa è quindi necessario, soprattutto nel campo delle pensioni, del pubblico impiego, delle amministrazioni locali e della sanità, come indicato nei piani di medio termine del Governo». Il rapporto precisa quindi che «circa un terzo della crescita è ottenuta tramite il trasferimento del Tfr, nonostante su questa misura debba ancora decidere l'Eurostat. Circa metà nasce dall'aumento delle entrate fiscali collegate all'evasione, mentre le entrate nette legate all'aumento dell'imposizione ammontano a una piccola parte, visto che la crescita della tassazione è compensata da tagli negli oneri sulla sicurezza sociale». Pil 2006 +1,8% e +1,4% l'anno prossimo. L'Ocse ribadisce l'avvenuta ripresa dell'economia italiana nel 2006, confermando la stima di una crescita del Pil dell'1,8% per l'anno in corso, che mette la parola «fine a quattro anni e mezzo di quasi stagnazione». Le forze trainanti della ripresa, si legge nell'Economic Outlook, sono state «la forte crescita del mercato dell'export, le migliori condizioni creditizie, una crescita dell'occupazione e della fiducia». La crescita si dovrebbe ridurre nel 2007 ad un +1,4%, per poi risalire all'1,6% del 2008. Il rapporto deficit/Pil si attesterà in Italia al 4,8% nell'anno in corso, per poi scendere nel 2007 al 3,2% ed al 3,3% nel 2008, quindi ancora sopra i parametri fissati dal Patto di stabilità. Secondo l'Ocse i rimborsi Iva legati alla sentenza della Corte di Giustizia europea pesano per l'1% sul dato del 2006. Per il 2007, l'Ocse stima un deficit/Pil del 3,2%, superiore alla stima del 2,8% formulata dal Governo italiano «nonostante simili previsioni di crescita del Pil». Secondo l'organizzazione parigina, le entrate relative all'evasione fiscale saranno inferiori alle attese del Governo. Agenzie di raiting . L'Ocse pone l'attenzione anche sul recente taglio del rating sovrano dell'Italia, spiegando che «i mercati terranno costantemente sotto osservazione il debito italiano, così ogni scostamento di valore potrebbe avere un impatto indiretto sul premio per il rischio Paese». La crescita dell'occupazione «ha di nuovo superato quella della produzione nella prima metà del 2006». Inizia così il capitolo dell'Economic Outlook dell'Ocse dedicato al mercato del lavoro in Italia. L'occupazione crescerà dell'1,7% nell'anno in corso, contro la stima di un +0,6% rilasciata nell'EmploymentOutlook di giugno. Nel 2007, l'occupazione dovrebbe aumentare dello 0,8% (+0,4% nella precedente previsione) mentre nel 2008 l'aumento è atteso all'1%. Secondo il rapporto, l'andamento dell'occupazione riflette un nuovo processo di regolarizzazione degli immigrati, l'aumento dell'occupazione delle persone sopra i 50 anni e la continua crescita di contratti a termine presso i lavoratori più giovani. In questo modo, il tasso di disoccupazione è atteso in costante calo, dal 7,1% dell'anno in corso, al 6,8% del 2007 fino al 6,5% del 2008. Area euro. La crescita economica nei Paesi Ocse si avvia ad un riequilibrio, con l'Europa che accelera mentre Usa e Giappone rallentano il passo anche se in misura nondrammatica. È quanto si rileva nell'Outlook di novembre dell'Organizzazione, che stima al 3,2% la crescita del Pil nell'area Ocse quest'anno, al 2,5% nel prossimo ed al 2,7% nel 2008. Forte resterà, nelle economie emergenti, l'andamento del prodotto interno lordo con la crescita mondiale al 9,6%quest'anno, al 7,7% nel 2007 e all'8,4% nel 2008. Per l'area dell'euro il pil è stimato al 2,6%, 2,2% e 2,3% tra 2006 e 2008, mentre negli Stati Uniti al 3,3%, 2,4% e 2,7%. Nel Vecchio continente la ripresa, secondo l'Ocse, è finalmente decollata favorita dal recente calo dei prezzi del petrolio e dal contenimento dell'inflazione. Lo scenario centrale per i prossimi due anni è quello di una «crescita stabile anche un pò oltre il potenziale» in un contesto di inflazione contenuta, nonostante il consolidamento fiscale in Italia e l'aumento dell'Iva in Germania non favoriscano la volata. Per quanto riguarda la crescita negli Stati Uniti, «tornerà progressivamente al livello potenziale nel corso del 2007 facendo seguito alla recente e precipitosa decelerazione nell'attività». L'economia americana, ricorda l'Outlook, è stata soggetta tra i paesi Ocse alle maggiori pressioni inflazionistiche, ma grazie a una stabilizzazione del petroliosugli attuali livelli, potrebbe sfruttare il lieve rallentamento della crescita per riportare la stabilità dei prezzi nel paese. Per il Giappone, ancora in fase di deflazione, l'Ocse dopo il pil al 2,8% di quest'anno prevede un aumento nell'ordine del 2% sia nel 2007 sia nel 2008.

28/11/2006

Documento n.4553

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