Il Sole 24 Ore,(Plus) del 28/11/2005, Quel primato tutto italiano sul caro sportello
Quel primato tutto italiano sul caro sportello ( Sole 24 Ore, Il (Plus) del 28/11/2005 ) Plus sezione: ATTUALITA data: 2005-11-26 - pag: 7 autore: CONFRONTO AMARO / I L GAP CON L’EUROPA Quel primato tutto italiano sul " caro sportello " Ora anche Antonio Fazio si è pronunciato. Lunedì scorso il Governatore della Banca d’Italia ha invitato le banche a ridurre il costo dei conti correnti per i propri clienti. Un mese fa era stato Lorenzo Bini Smaghi, il rappresentante italiano alla Bce, a definire le banche italiane come " le più care d’Europa " , per colpa di " un eccesso di regolamentazione e un’inefficienza del sistema " . A confermare queste affermazioni ( e la sensazione di tanti clienti) è una ricerca di Capgemini, che ha analizzato i prezzi applicati da 130 banche di 19 Paesi. Il risultato sono due graduatorie: una globale, che presuppone lo stesso livello di utilizzo dei servizi, e una locale, che tiene conto delle specificità dei diversi Paesi. Le banche italiane sono le più care secondo la classifica globale: 252 euro pro capite all’anno, contro i 108 euro della media europea e i 34 euro dell’Olanda, record minimo. Tra gli altri, solo la Germania si avvicina all’Italia, con 223 euro all’anno. Secondo la classifica locale, invece, l’Italia è il terzo Paese più caro: 113 euro all’anno, preceduta da Australia ( 123) e Svizzera ( 137), e nettamente al di sopra della media di 78 euro. Risultati che confermano le denunce di " caro banca" delle associazioni di consumatori, anche se restano lontani dai 550 euro annui per 138 operazioni calcolati nei mesi scorsi dall’Adusbef. Altra lamentela ricorrente degli utenti sono i rincari, pubblicati in Gazzetta Ufficiale e comunicati alla clientela nei rendiconti trimestrali, che spesso passano inosservati. In proposito, l’Istat ha rilevato un aumento dei prezzi dell’indice bancario del 48% tra il 1998 e il 2004, a fronte del + 17% dell’indice generale. L’unica che continua a difendere le banche è l’Abi, l’associazione degli istituti di credito italiani. Basandosi su uno studio commissionato alla Mercer Oliver & Wyman, l’Abi indica un costo medio dei conti correnti di 65 euro l’anno al netto delle tasse, tenendo conto della remunerazione delle giacenze e ipotizzando che più persone utilizzino lo stesso conto. Davvero sorprendenti i dati degli altri Paesi in base a questo studio: 68 euro in Germania, 86 in Spagna e 94 in Francia. Cristinano Dell’Oste. Plus sezione: ATTUALITA data: 2005-11-26 - pag: 7 autore: CONFRONTO AMARO / I L GAP CON L’EUROPA Quel primato tutto italiano sul " caro sportello " Ora anche Antonio Fazio si è pronunciato. Lunedì scorso il Governatore della Banca d’Italia ha invitato le banche a ridurre il costo dei conti correnti per i propri clienti. Un mese fa era stato Lorenzo Bini Smaghi, il rappresentante italiano alla Bce, a definire le banche italiane come " le più care d’Europa " , per colpa di " un eccesso di regolamentazione e un’inefficienza del sistema " . A confermare queste affermazioni ( e la sensazione di tanti clienti) è una ricerca di Capgemini, che ha analizzato i prezzi applicati da 130 banche di 19 Paesi. Il risultato sono due graduatorie: una globale, che presuppone lo stesso livello di utilizzo dei servizi, e una locale, che tiene conto delle specificità dei diversi Paesi. Le banche italiane sono le più care secondo la classifica globale: 252 euro pro capite all’anno, contro i 108 euro della media europea e i 34 euro dell’Olanda, record minimo. Tra gli altri, solo la Germania si avvicina all’Italia, con 223 euro all’anno. Secondo la classifica locale, invece, l’Italia è il terzo Paese più caro: 113 euro all’anno, preceduta da Australia ( 123) e Svizzera ( 137), e nettamente al di sopra della media di 78 euro. Risultati che confermano le denunce di " caro banca" delle associazioni di consumatori, anche se restano lontani dai 550 euro annui per 138 operazioni calcolati nei mesi scorsi dall’Adusbef. Altra lamentela ricorrente degli utenti sono i rincari, pubblicati in Gazzetta Ufficiale e comunicati alla clientela nei rendiconti trimestrali, che spesso passano inosservati. In proposito, l’Istat ha rilevato un aumento dei prezzi dell’indice bancario del 48% tra il 1998 e il 2004, a fronte del + 17% dell’indice generale. L’unica che continua a difendere le banche è l’Abi, l’associazione degli istituti di credito italiani. Basandosi su uno studio commissionato alla Mercer Oliver & Wyman, l’Abi indica un costo medio dei conti correnti di 65 euro l’anno al netto delle tasse, tenendo conto della remunerazione delle giacenze e ipotizzando che più persone utilizzino lo stesso conto. Davvero sorprendenti i dati degli altri Paesi in base a questo studio: 68 euro in Germania, 86 in Spagna e 94 in Francia. Cristinano Dell’Oste. ( Sole 24 Ore, Il (Plus) del 28/11/2005 )28/11/2005
Documento n.5323