IL GOVERNATORE DI BANKITALIA SPA ED I TOPI A GURADIA DEL FORMAGGIO

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24/1/2010 (7:49) - IL GOVERNATORE RIBADIRÀ LA NECESSITÀ DI FARE ATTENZIONE A BONUS E RISCHI Tratto da: www.lastampa.it Draghi, lezione Usa per i banchieri italiani Draghi,governatore Bankitalia fissa per Martedì appuntamento con i vertici dei primi sei gruppi GIANLUCA PAOLUCCI L’appuntamento è per martedì. In via Nazionale, di fronte al direttorio di Banca d’Italia, sono attesi Corrado Passera (Intesa Sanpaolo), Alessandro Profumo (Unicredit), Antonio Vigni (Mps), Alberto Nagel (Mediobanca), Pierfrancesco Saviotti (Banco Popolare), Victor Massiah (Ubi) oltre che i vertici dell’Abi. Ai vertici dei sei principali gruppi bancari italiani, il governatore di Bankitalia tornerà a chiedere, probabilmente, di mantenre alta l’attenzione alle politiche dei rischi e quelle di remunarazione dei top manager. All’abituale appuntamento semestrale con le maggiori banche del paese per un esame dell’attualità economica, della crisi e delle questioni più strettamente legate all’attività bancaria, oltre a tirare le fila di un anno particolarmente difficile sotto il profilo economico e finanziario, ai banchieri sarà chiesto anche di discutere della risposta in termini di politiche anti-crisi di pertinenza delle banche. «È importante che la liquidità e il capitale di rischio siano diretti verso il sostegno ai settori che contribuiranno ad una più forte economia reale, fra cui le piccole e medie imprese», ripeterà Draghi, che lo ha già chiesto, più in generale a tutte le istituzioni creditizie, a nome del Financial Stability Board di cui è presidente. Proprio venerdì, in qualità di presidente del Financial Stability Board, Draghi ha salutato positivamente la proposta del presidente Usa Barack Obama di porre paletti ancora più stretti ai «rischi di moral hazard» delle banche. E potrebbe ricordare ai banchieri che se la situazione generale del sistema finanziario e creditizio «va molto meglio di quanto potessimo aspettare un anno fa», allo stesso tempo non sembra essere «così buona come credono i mercati», perché nel sistema finanziario ci sono ancora «delle fragilità sostanziali». E intanto continuano gli incontri tecnici nell’associazione bancaria relativi alla consultazione sulle nuove regole di Basilea 2. Una consultazione che andrà avanti fino al 3 marzo, e che si concentra su alcuni temi ’caldì, come i requisiti patrimoniali previsti per le banche. Un tema sul quale si è espresso, qualche giorno fa, anche il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, che aveva sottolineato come «una richiesta eccessiva di patrimonializzazione delle banche» nell’ambito della revisione delle regole fissate da Basilea 2 si potrebbe tradurre in una «effettiva riduzione della quantità di credito disponibile per l’economia». Il governatore incassa anche il plauso dell’Osservatore Romano. «Quel Draghi di Obama», titola infatti il quotidiano della Santa Sede un commento sulla riforma finanziaria di Barack Obama. «È un fatto - scrive il quotidiano - che le norme proposte da Obama preoccupano gli investitori, perché questi temono una flessione dei ricavi a causa della separazione delle attività retail da quelle di trading». Mentre a chiedere misure drastiche sul modello di quelle Usa sono le associazioni dei consumatori. «Anche in Italia i costi diretti e indiretti sulla crisi prodotta dall’avidità dei banchieri, con fallimenti a catena di aziende e perdite di posti di lavoro, devono essere messi a carico delle banche con una tassazione straordinaria forfetaria del 20% degli utili netti delle banche», sostengono in una nota Elio Lannutti (Adusbef) e Rosario Trefiletti (Federconsumatori). Annunci Premium Publisher Network

24/01/2010

Documento n.8435

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