I furbetti del quartierino. LA PATETICA DIFESA DEL “PIO GOVERNATORE”

in Articoli e studi
I furbetti del quartierino libro inchiesta scritto da: Michele Gambino Elio Lannutti Dalla razza padrona, alla razza mattona – Come e perché Bankitalia finì nella polvere. La vera storia di uno scandalo italiano raccontata da chi per primo ha avuto il coraggio di denunciarla. Editori Riuniti, pag.166 - Euro 12, in tutte le librerie dal 27 novembre 2005 Continuiamo a pubblicare alcune anticipazioni del libro: “I Furbetti del quartierino”. La difesa del governatore Fazio ed i giudizi del presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga sul Faziogate ed il Governo Berlusconi (pagg.115-116-117). LA PATETICA DIFESA DEL “PIO GOVERNATORE” Nelle 11 pagine di una memoria difensiva definita dall’Adusbef patetica, contraddittoria e surreale,portata alla Procura di Roma il 10 ottobre 2005, Fazio ha attaccato la vigilanza interna (i servizi diretti da Clementi e Castaldi che avevano negato l’autorizzazione),la Consob (che aveva scovato i cosiddetti “concertisti”),gli olandesi della Abn Amro (che avevano osato mettere in discussione il diniego all’Opa espressa,come al solito con l’alzata del sopracciglio sinistro) e tutti coloro che non avevano condiviso il suo azzardato piano, di dare a tambur battente l’autorizzazione ad una “banchetta di provincia”, fatta crescere in passato a dismisura, grazie ai suoi buoni uffici. Sfidando il senso del ridicolo,Fazio ha detto: "Ho ritenuto mio dovere istituzionale concedere l’autorizzazione richiesta dalla Bpi, ..., autorizzazione, peraltro, corredata da un serie di rigide prescrizioni attuando uno strettissimo monitoraggio sulle iniziative di patrimonializzazione della Popolare di Lodi. In data 22 aprile 2005 la Bpl presenta alla Banca d’Italia l’informativa preventiva con la quale comunicava l’intenzione dell’offerta pubblica di scambio. "L’informativa - corredata da piano industriale di notevole interesse - è stata trasmessa ai competenti servizi Vec (Vigilanza sugli enti creditizi) e Cnag (Concorrenza normativa e Affari generali) che l’hanno esaminata approfonditamente, sia sotto il profilo "strategico", sia sotto il profilo della sostenibilità patrimoniale, ..., riassumendo le loro valutazioni in un appunto datato 28 aprile 2005 a firma dei responsabili dei servizi". Rispettivamente Giovanni Clemente e Claudio Castaldi”. Usando un linguaggio criptico,come quello utilizzato di consueto per stupire senza farsi capire, Fazio ha aggiunto che “Il Servizio di Vigilanza ha operato la sua "verificazione" - in seguito alla richiesta della Popolare di Lodi nel febbraio e nell’aprile 2005, "al fine di ottenere l’autorizzazione a superare le soglie di partecipazione del 15 e del 20 per cento, fino al limite del 29,9 per cento". Tanto che l’11 luglio il governatore ritenne suo "dovere istituzionale" autorizzare Fiorani - istituzionalmente comunicandoglielo al telefono e ricevendone "un bacio in fronte" - ad acquisire una partecipazione superiore al 50 per cento dell’Antonveneta, nonostante le procure già indagassero sul banchiere di Lodi e sul capo della Vigilanza Francesco Frasca. Ma la parte delle dichiarazioni di Fazio che rende comica e surreale la telenovela estiva,riguarda la difesa dell’italianità delle banche. Mai rivendicata- dice il governatore. Le riserve sul progetto industriale elaborato da Abn Amro (un colosso del credito rispetto ad una banchetta di provincia) "nulla hanno a che vedere con una mia pretesa aspirazione alla tutela dell’italianità delle banche". Peccato che Clementi e Castaldi,funzionari con la schiena dritta, non avessero dato parere favorevole all’Opa BPI su Antonveneta per carenza di requisiti patrimoniali,e che tale diniego, sia stato aggirato da pareri richiesti ai soliti “professori”, solerti a sfornare consigli giuridici commissionati ad hoc ed in sintonia con i desiderata del “pio Governatore”, come quelli di Paolo Ferro Luzzi (che solo dopo l’inchiesta della Procura,si è pentito prendendo le distanze dal suo stesso parere), Fabio Merusi (in conflitto di interesse essendo amministratore di una controllata del Fanfulla da Lodi),Agostino Gambino e siano i testimoni chiave delle Procure che dovrebbero portare all’incriminazione del Governatore Fazio, quantomeno per il reato di abuso d’ufficio. GOVERNO COLLUSO, O IMPOTENTE ? Il governo a parole,ha affermato di aver sfiduciato Fazio. Lo stesso presidente del Consiglio Berlusconi, in occasione dell’avvicendamento tra il ministro Domenico Siniscalco e Giulio Tremonti al dicastero dell’economia,annunciò di non avere fiducia nel governatore. Confermando il noto proverbio,tra il dire e il fare,ha invece offerto una scialuppa di salvataggio al governatore,in occasione della legge di riforma del risparmio,approvato al Senato in seconda lettura l’11 ottobre 2005,definita dalle associazioni dei consumatori “legge truffa SALVAFAZIO”,che lascia inalterati i poteri Antitrust sulle banche a Bankitalia e la carica del Governatore,che potrà restare a Via Nazionale,magistratura permettendo, fino a quando gli aggrada. Possibile che non si possa smuovere dalla sua poltrona il Governatore ? L’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga,seppur “amico del Governatore”,ha accusato senza mezzi termini il governo di dilettantismo e di scarso senso delle istituzioni. “Fosse stato Lei a Palazzo Chigi, come avrebbe risolto il caso Fazio - ha chiesto il giornalista a Francesco Cossiga ? “L’avrei chiamato e l’avrei pregato di dimettersi. Così come feci con il presidente dell’Eni per lo scandalo Petromin (Giorgio Mazzanti nel 1979, ndr). Lo chiamai alle 8 e gli dissi: ‘Questa è la lettera di dimissioni. Si dimetta perché alle 9 ho consiglio dei ministri’. Allo stesso modo avrei chiamato il mio amico Fazio: ‘Anto’, tu hai fatto tutto bene, ma in politica conta l’opinione pubblica, interna e internazionale. Noi a un pestaggio quotidiano di Financial Times, Wall Street Journal ed Economist non possiamo resistere. Allora, o ti dimetti o faccio approvare un decreto legge, che allinea al resto del mondo e d’Europa la nomina e la revoca del Governatore (che sono competenza esclusiva del governo, non del ‘club dei vecchietti’, qual è questo fantomatico Consiglio superiore). E l’indomani convoco il consiglio dei ministri e ti faccio fuori”.

24/11/2005

Documento n.5296

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