GOVERNO: SCENARI DA BRIVIDO, CON MONTEZEMOLO,PASSERA,MIELI, ENRICO LETTA E CASINI ? PEGGIO DEL GOVERNISSIMO CON MARIO DRAGHI

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PRONTI PER LA MONTEZEMOLATA? (COME DAGO ANTICIPATO) – PARTE IL PROGETTO POLITICO DI LUCHINO (CHI LO FINANZIA?) - I comunisti riprenderanno il PD CON Bersani. Il partito si romperà. E Luca, d’accordo con FINI, ENRICO LETTA E Casini, scenderà in campo CON PASSERA E MIELI AL FIANCO… 1 - PRONTI PER LA MONTEZEMOLATA? Andrea Marcenaro per Il Foglio Sarà l'anno di Luca Cordero di Montezemolo, almeno su questo non ci dovrebbe piovere. Da ieri è ufficiale, ha piazzato un suo fedelissimo alla testa del calcio italiano. Maurizio Beretta eletto presidente della Lega rappresenta un successo indubitabile. Ma niente se paragonato al resto. Luca di Montezemolo si prepara a diventare il nuovo Berlusconi. Egli è il gatto che gioca col topo. Furbo, svelto, attentissimo, è destinato a incarnare la nuova speranza nazionale e manco sembra poi così difficile capire il perché. I comunisti riprenderanno tra le loro grinfie il Partito democratico, ciò che sta per succedere col compagno Bersani. Il partito si romperà.E Luca a quel punto, d'accordo con Casini e l'Udc, scenderà in campo per dare vita a una nuova formazione politica. Ma chissenefrega, direte voi. Errore blu. Come Berlusconi era presidente del Milan, così Luca lo è della Ferrari. Capacissimo l'uomo, con quella stoffa e il suo livello, di regalare finalmente al paese il tanto atteso Partito liberale di Felipe Massa. - I PENSIERI FINI DI LUCA Da Il Foglio Prende forma e iniziativa politica il think tank Italia Futura, promosso da Luca Cordero di Montezemolo e Corrado Passera. Il primo vero appuntamento pubblico si terrà il 7 ottobre a Palazzo Colonna. Si parlerà di come migliorare la mobilità sociale in Italia, partendo da uno studio preparato dal docente alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Irene Tinagli, una delle menti del pensatoio diretto dallo storico e politologo Andrea Romano. Secondo le indiscrezioni raccolte dal Foglio, all'evento parteciperà anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, alle prese da tempo con un percorso culturale che lo fa dialogare con circoli intellettuali non organici al centrodestra. D'altronde l'humus di Italia Futura è trasversale. Basti dire che tra chi anima il pensatoio c'è anche Angelo Mellone, direttore editoriale della fondazione finiana Farefuturo. Da ambienti vicini al think tank montezemoliano si fa peraltro notare come all'appuntamento saranno presenti anche l'esponente del Pd, Enrico Letta, e Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio. Come dire: Italia Futura non vuole essere e non sarà il primo nucleo di un partito, ma un "luogo di ideazione civile", come ha spiegato nelle scorse settimane Romano. Eppure da tempo si nota in LCdM una passione civile che, secondo alcuni osservatori, ha connotazioni sempre più politiche. I presenti giovedì scorso a un dibattito organizzato da Cortina Incontra ne hanno avuto un chiaro sentore. Nessuna frase può essere interpretata come un "sono pronto a entrare in politica", ma di certo alcune parole d'ordine (più che altro slogan, chiosa qualche maligno) sono apparse simili a quelle pronunciate da Silvio Berlusconi prima delle elezioni del '94. "Ci vuole uno stato snello, rapido e competitivo". Chissà se il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, avrà gradito. Ma non ci sono state polemiche dirette col Cav. Anzi, sempre con toni protoberlusconiani, Montezemolo ha detto basta "a un presidente del Consiglio con minori poteri di un sindaco e a un welfare che drena risorse". Un attivismo che è scrutato sia dal centrodestra sia dal centrosinistra con un misto di apprensione e circospezione, cercando di intravvedere le mosse dell'ex presidente di Confindustria. Nel Pdl si considera superato il tentativo - in verità mai delineato né esplicitato - di un rimpasto ministeriale con l'innesto di alcune personalità esterne, come quelle vociferate dello stesso LCdM e di Passera. Un superdicastero per lo Sviluppo, magari accorpando alcune competenze dell'Economia, era stato vagheggiato da ambienti montezemoliani e sembrava proprio il consigliere delegato di Intesa la persona ritenuta adatta per la guida del superministero. D'altronde le idee di politica economica per un salutare choc positivo - condite con accenni critici indiretti alla gestione tremontiana - Passera le ha ribadite due giorni fa al Meeting di Rimini, guadagnandosi ieri la replica di Maurizio Sacconi. Nel Pd, invece, c'è chi disegna uno scenario in cui, con primarie con un esito da bailamme, ossia con un risultato non chiaro, ci possa essere una soluzione "berlusconiana", ovvero LCdM, allo spappolamento della sinistra, con un rassemblement di centro-sinistra con un centro basato sull'Udc. Prospettive bollate come "fantasie" da ambienti montezemoliani. Stesso giudizio è riservato verso la fascinazione finiana di LCdM, da sempre in stretti rapporti con l'ex direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli, ora alla testa di Rcs Libri. In questo senso alla presenza del presidente della Camera al primo evento pubblico del pensatoio Italia Futura si affianca la prossi-ma pubblicazione per Rizzoli del libro di Fini, come svelato ieri dal quotidiano Libero. Argomento clou del libro? La libertà, si vocifera in ambienti finiani non ufficiali.

26/08/2009

Documento n.8143

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