EUROSTAR: 2007 ODISSEA NEL GELO PER 450 PASSEGGERI. I CONSUMATORI: RISARCIMENTI

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ALL'INDOMANI DELL'AVARIA AL TRENO Lecce-Roma: Notte da incubo per 450 PERSONE Odissea Eurostar, rabbia e polemiche. tratto da CORRIERE.IT BARI - Sarebbe il primo caso di azione collettiva nel nostro Paese: il Codacons sta valutando il ricorso a una «class action» sull'odissea vissuta dai passeggeri dell'Eurostar Lecce-Roma, che hanno impiegato 20 ore per arrivare a destinazione. Lo annuncia il presidente dell'associazione dei consumatori, Carlo Rienzi (ascolta). ODISSEA - Per il Codacons il caso «è gravissimo» e «dimostra ancora una volta come qualsiasi aumento delle tariffe ferroviarie sia una follia, oltre che una presa in giro per gli utenti». «Di fronte a un disservizio di questo tipo - prosegue Rienzi - siamo costretti a rivolgerci alla magistratura, affinché accerti se il blocco del treno abbia configurato reati a danno dei passeggeri, in relazione all'eventuale abbandono di persone non in grado di provvedere a se stesse». I passeggeri del convoglio - prosegue il Codacons - «possono chiedere un risarcimento danni per i disagi patiti». La notte da incubo vissuta da 450 passeggeri deve essere immediatamente ristorata con un risarcimento di 500 euro ciascuno» affermano Elio Lannutti, presidente dell'Adusbef e Rosario Trefiletti, della Federconsumatori. MORETTI: «FATTO IL POSSIBILE» - Le Ferrovie dello Stato hanno fatto del loro meglio per risolvere il problema dell’Eurostar Lecce-Roma bloccato per ore al freddo prima di giungere a Roma nella notte di ieri. Lo ha detto l’amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti, a Milano, dove si è conclusa la cerimonia per l’avvio del conto alla rovescia dell’entrata in funzione dell’alta velocità Bologna-Milano che avverrà tra un anno (ascolta l'audio). «Il treno veniva da un inferno, con tutto il ghiaccio e la neve che c’è stata in Puglia - ha rivelato Moretti - dove noi siamo stati gli unici a garantire il servizio, mentre strade e aeroporti venivano chiusi. Quando questo treno è arrivato nell’innesto con l’alta velocità, purtroppo, non sappiamo ancora se anche per i problemi vissuti nella tratta pugliese non è riuscito a commutare con i sistemi tecnologici dell’alta velocità. Siamo intervenuti in massa con difficoltà operative per il freddo cane in cui la gente aveva difficoltà a lavorare. Abbiamo cercato di garantire ogni assistenza, arrivati a Roma abbiamo dato il viaggio aereo a chi aveva perso il volo, tassì, e rimborsato i biglietti al 100 per cento senza accampare pretesti, ma - ha sottolineato - assumendoci la nostra responsabilità. Ci sono errori? Certo - ha ammesso infine Moretti - perché un treno non si deve mai fermare, ma abbiamo cercato di fare del nostro meglio». Le Ferrovie precisano in un comunicato che «alla stazione di Capua, sono stati distribuiti oltre 1.200 cestini con generi di conforto, dolci, cioccolata e latte; circa 250 bottigliette d'acqua, una novantina di succhi di frutta e circa 120 coperte. Inoltre, la notte scorsa, è stato anche garantito il soggiorno in albergo a Roma ad alcuni parenti che erano in attesa dei viaggiatori, mentre la sala club Eurostar e i locali di sosta del binario 1 sono stati aperti tutta la notte». «LASCIATI SOLI» - Ma il giorno dopo l'odissea, la rabbia e le proteste di chi l'ha vissuta sulla sua pelle si sono sentite. In un audio raccolto da Corriere.it, Paolo Verri, presidente del Comitato Italia 150 ed ex presidente del Salone del libro di Torino, contesta la versione fornita dalle Ferrovie sui tentativi di soccorrere i passeggeri (ascolta l'audio). «Le istituzioni ci hanno lasciati soli, ci hanno risposto per telefono che erano informati della situazione e che la protezione civile era stata allertata ma che era troppo pericoloso arrivare sul luogo dove il treno era bloccato e che comunque ci aspettavano alla stazione di Capua» denuncia dal canto suo l'avvocatessa fiorentina Elena Zazzeri che sabato sera era a bordo dell'Eurostar Lecce-Roma rimasto bloccato, senza riscaldamento, su un viadotto nel Casertano e giunto poi nella capitale con 20 ore di ritardo. «Ho avvertito la sensazione di essere sola, una sensazione di vuoto assoluto - racconta Claudia Aldi, una giornalista di Firenze che lavora a Roma, anche lei passeggera su quel treno -. Quando ci hanno fatto salire sull'altro convoglio giunto in soccorso non c'erano coperte a sufficienza per coprire i bambini, faceva un freddo incredibile, sembravamo dei deportati. Io ora ho la febbre». Claudia Aldi ha raccolto le firme di circa 250 persone che erano sul treno, per promuovere un'azione legale. BIGLIETTI - L’episodio è anche l’occasione per riaprire la mai sopita polemica sui prezzi dei biglietti. «Con quale coraggio Fs si accinge ad aumentare le tariffe del 15 per cento (10 euro in prima classe, da 67 a 77 euro sul Lecce-Roma,7 euro in seconda da 47 a 54 euro), senza alcun serio piano industriale per restituire efficienza nei pessimi servizi erogati e certezza negli orari sempre piu flessibili ?» si legge nella nota Adusbef-Federconsumatori. Le associazioni denunciano, inoltre, che un treno quale il Lecce-Roma che per percorrere circa 500 chilometri impiega, quando è in orario, 6,06 ore, ad una media di 82,5083 chilometri l`ora non può essere spacciato per alta velocità e come tale giustificare l’aumento di tariffa. Adusbef e Federconsumatori chiedono quindi al presidente del consiglio Romano Prodi e al governo, di bloccare gli annunciati aumenti del 15% delle tariffe ferroviarie, «che oltre ad incidere sull`inflazione, costerebbero a ogni famiglia tra 90 e 120 euro su base annua, contribuendo ad intaccare ancora di più i redditi erosi dei cittadini».

17/12/2007

Documento n.7002

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