DINASTIA AGNELLI E PROVVISTE INGUATTATE NEI PARADISI FISCALI. LA CADUTA DEGLI DEI: IL BLITZ DEL FISCO A SORPRESA: APPRESO SOLO A MEZZO STAMPA!

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LA CADUTA DEGLI DEI: IL BLITZ DEL FISCO A SORPRESA: APPRESO SOLO A MEZZO STAMPA! - INDAGINE PER LE “NOTIZIE DIFFUSE DAGLI STESSI EREDI SULL’ESISTENZA DI BENI ALL'ESTERO” - PERQUISITI DA GDF LO STUDIO CHiOMENTI E DI ABBATESCIANNI, AVVOCATO DI MARGHERITA - GAMNA SEGUIVA MARGHERITA, MA POI È STATO ACCUSATO DI "DOPPIO GIOCO" CON AGNELLI tratto da www.dagospia.it Margherita e Gianni Agnelli Raffaella Calandra e Marigia Mangano per Il Sole 24 Ore Silenzio e stupore. Da Torino, all'indomani della notizia sull'apertura di una indagine del Fisco sull'eredità dell'Avvocato, la scelta è quella di non prendere alcuna posizione sugli sviluppi della vicenda. Nessun comunicato, dunque, ma certo molte perplessità su tempi e modalità della comunicazione dell'indagine in corso. Dagli ambienti vicini alla famiglia Agnelli trapela che il blitz dell'Erario è arrivato a sorpresa ed è stato appreso a mezzo stampa. Il risultato è che una vicenda che dopo sei anni sembrava finalmente giungere al termine, prende ora una piega diversa. La causa avviata da Margherita tre anni fa era infatti alle battute finali, dato che la sentenza del Tribunale è attesa per il 12 novembre. Questo dopo che il 24 luglio scorso con un'ordinanza il Tribunale ha dichiarato inammissibili tutti i 48 capitoli di prova presentati da Margherita, respingendo tutte le istanze di esibizione di documenti proposte dalla figlia dell'Avvocato nei confronti di Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens, Sigfried Maron e Marella Caracciolo. PATTO 2004 CON CUI MARELLA E MARGHERITA AGNELLI RINUNCIARONO A OGNI PRETESA Un passaggio che a Torino è stato accolto con cauto ottimismo, soprattutto perché significa l'avvicinarsi della fine della querelle. Niente da fare. In seguito alle «notizie diffuse dagli stessi eredi sulla esistenza di beni all'estero» - come dichiarato dal direttore Attilio Befera - l'apertura dell'indagine da parte del Fisco sembra ora complicare ulteriormente la vicenda. Nell'ambito degli accertamenti, come riferito all'Ansa da fonti vicine a Palazzo di Giustizia, l'Agenzia delle Entrate avrebbe avviato contatti con l'autorità giudiziaria. La procura di Torino risulta potenzialmente interessata alla vicenda in quanto, se i controlli del Fisco dovessero fare emergere delle irregolarità, sarebbe la sede competente per un'inchiesta penale. A Palazzo di Giustizia, comunque, ieri hanno precisato che al momento «non si è a conoscenza di elementi o ipotesi di reato». La situazione è diversa a Milano. Mentre a Torino già si consumava la contesa sull'eredità, la Guardia di Finanza di Milano si ritrovava tra le mani una mole di documenti, utili in un eventuale accertamento sull'esistenza di ricchezze off shore. All'inizio, era una semplice verifica fiscale; poi sbucò la presunta parcella non dichiarata di 15 milioni pagata da Margherita ai legali. E da lì, atto dopo atto, i tasselli della possibile caccia al tesoro. Quello ipotetico all'estero dell'Avvocato. Dunque anche le Fiamme Gialle, oltre all'Agenzia delle Entrate sarebbero sulle tracce di quel patrimonio da quasi 2 miliardi che- secondo la denuncia di Margherita - non sarebbe stato portato a conoscenza del Fisco italiano. Agenti della Guardia di Finanza da via Valtellina sono andati a bussare in Corso di Porta Vittoria allo studio Legale Associato Member of the Osborne Clarke Alliance, vecchio studio di Girolamo Abbatescianni, difensore di Margherita, fino alla vigilia dell'ultima udienza torinese, il 23 luglio. Sono almeno cinque mesi che uno dei rivoli dell'affaire Agnelli è entrato anche negli uffici del Comando provinciale della Gdf gruppo di Milano e del pm Eugenio Fusco, che un mese fa ha voluto una perquisizione in un altro esclusivo studio legale milanese, quello Chiomenti. Fino a poco prima, socio di questa griffe del foro era Emanuele Gamna, 57 anni,torinese,l'avvocato a cui Margherita Agnelli de Pahlen - in piena guerra eredità avrebbe pagato i 15 milioni, che si sospetta non siano stati versati nella casse dello studio e non fatturati. È allora che quella che era partita come una verifica fiscale di ruotine, sfociata poi in un'indagine per presunta truffa e frode (ma non si esclude un'ipotesi di estorsione), è diventato il coperchio di un vaso di Pandora che potrebbe portare molto più in là. Tra i documenti sequestrati, quelli acquisiti da altri canali e anche "ricevuti" in queste settimane, ci sono pagine di elenchi di beni personali dell'Avvocato: quadri,ville,barche,ma anche dettagli su pacchetti azionari. Pile di carte raccolte e da settembre sottoposte all'esame degli inquirenti, che ascolteranno anche Gamna, quest'ultimo destinatario contemporaneamente di una richiesta di risarcimento dal suo ormai ex studio, veloce nel togliere il suo nome dal sito, una volta che l'indiscrezione sulla contestata parcella era trapelata. Gamna seguiva Margherita, ma poi è stato accusato di "doppio gioco" con la parte avversa, cioè Grande Stevens e Gabetti. Il fascicolo milanese al momento resta circoscritto alla specifica vicenda della parcella sospetta. Ma gli inquirenti potrebbero anche poi andare a vedere se quei documenti siano tasselli utili per una caccia al presunto tesoro estero. 2 - LA SAGA DELLA FAMIGLIA PIÙ FAMOSA D'ITALIA Marigia Mangano per Il Sole 24 Ore Dentro c'è un po' di tutto: fondazioni misteriose con base a Vaduz e Caraibi, operazioni fantasma, soci anonimi, parcelle milionarie e un'eredità la cui reale entità resta un mistero. Ma soprattutto al centro c'è la dinastia più famosa d'Italia, la famiglia Agnelli, e una battaglia a colpi di carte bollate tra una figlia e sua madre, Margherita Agnelli de Phalen e Marella Caracciolo Agnelli. Una trama degna di un best seller mondiale, ma che è stata già pubblicata a "fascicoli" sui giornali degli ultimi sei anni. Una storia lunga, quella dell'eredità dell'Avvocato, che ha diviso la storica dinastia torinese nonostante vari tentativi di riportare la pace. Il più importante risale a febbraio 2004, esattamente dopo dieci mesi dalla scomparsa dell'Avvocato (il 24 gennaio 2003). Margherita e sua madre Marella raggiungono un accordo sull'eredità. A Margherita, che vende le quote della Dicembre, cassaforte del gruppo Fiat, spettano le varie residenze - tra cui Villa Frescot e villa Villar Perosa oggetti d'arte e titoli azionari per un valore complessivo di 1 miliardo e 166 milioni. Alla madre vanno invece, altri beni, usufrutti e una rendita che Margherita si impegna a versare ogni mese. Così le nozze tra John Elkann e Lavinia Borromeo, il 4 settembre 2004, rappresentano il simbolo della ritrovata unità della famiglia: per la prima volta, infatti, tutti gli Agnelli si ritrovano insieme dopo la morte dell'Avvocato. La figlia Margherita e il ramo De Phalen, originato dal suo secondo matrimonio, non avevano infatti partecipato nè alla messa di suffragio di Gianni Agnelli, nè ai funerali del fratello Umberto, scomparso il 28 maggio 2004. «La famiglia è unita in rapporti di affetto saldi e immutati », sottolinea in quell'occasione Margherita, confermando anche che sull'eredità del padre qualche mese prima era stato raggiunto un accordo. A distanza di tre anni, il colpo di scena: Margherita decide di avviare un'azione legale nei confronti degli storici collaboratori dell'Avvocato, Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e Sigfried Maron, e anche la madre Marella Caracciolo, per fare chiarezza sul patrimonio all'estero del padre e tutelare tutti i nipoti. Nel 2007 il Wall Street Journal spara la storia in prima pagina, scatenando la reazione della famiglia, compatta con Marella. Il primogenito John Elkann si dice «molto addolorato come figlio ». E mentre l'altro figlio di Margherita, Lapo, usa parole molto dure sul rapporto con la madre («non la vedo e non la sento mai»), è l'intera famiglia a scagliarsi contro di lei: attraverso una lettera (che non viene firmata dai figli, che però avrebbero condiviso l'iniziativa), i vari rami degli Agnelli esprimono il loro «completo disaccordo» e difendono l'operato dei vertici dell'accomandita. A distanza di qualche mese, persino la madre Marella rompe il silenzio e riapre la querelle con Margherita: con una lettera ad un settimanale tedesco, la vedova dell'Avvocato definisce l'azione legale della figlia «un atto che tradisce la volontà» del marito. Il seguito della storia diventa poi un dossier, ricco di carte e documenti che ricostruiscono le basi dell'accusa di Margherita. Spuntano così fondazioni estere, come Alkyone e Julian Stiftung, che sarebbero state utilizzate dall'Avvocato per trasferire una parte dell'eredità all'estero. Ma soprattutto, il team di legali e tecnici arruolati da Margherita riporta d'attualità la vecchia Opa lanciata dagli Agnelli su Exor nel 1998 sostenendo che in quella occasione qualcosa come un miliardo e trecento milioni di dollari sarebbero stati dirottati in paradisi fiscali proprio dall'Avvocato. Il tutto è raccolto in una ricca documentazione depositata dai legali di Margherita nell'ambito della causa sull'eredità,al vaglio del tribunale di Torino che si dovrà esprimere a novembre. L'ultimo capitolo è storia di questi giorni:l'ingresso a gamba tesa del Fisco, impegnato nella ricerca di oltre un miliardo di euro che sarebbe stato depositato in un conto svizzero e mai dichiarato all'Erario. Ma il finale è ancora tutto da scrivere.

14/08/2009

Documento n.8124

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