Da Virgilio Notizie del 04/04/2006. RISPARMIO/ LANNUTTI: PAESE REALE E’ IN GRAVI DIFFICOLTA’

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RISPARMIO/ LANNUTTI: PAESE REALE E’ IN GRAVI DIFFICOLTA’ Adusbef consiglia mutui a tasso fisso per chi compra casa 03-04-2006 16:33 Articoli a tema | Tutte le news di Economia Roma, 3 apr. (Apcom) - "Anche Eurispes, sottolineando che il motivo principale che ha abbattuto la propensione delle famiglie a risparmiare è la contrazione del reddito reale, visto che gli aumenti dei prezzi non sono stati sufficientemente compensati dagli incrementi salariali, ha confermato le denunce dell’Adusbef, sia sulla perdita del potere di acquisto di salari, stipendi e pensioni, che il grave fenomeno del risparmio tradito, come i crack finanziari ed industriali di Cirio, Parmalat e dei bond dell’Argentina, che hanno bruciato complessivamente 26,5 miliardi di euro". Lo afferma Elio Lannutti, presidente dell’Adusbef, in una nota in cui spiega che "tra il 2001 e il 2005, mentre il debito pubblico è cresciuto di 164 miliardi di euro (+ 12,24 per cento) passando da 1.343 a 1.507 miliardi di euro, è crollato il risparmio annuo delle famiglie italiane, che secondo una ricerca Eurispes, il risparmio complessivo accantonato annualmente dalle famiglie è passato da 106 miliardi a 64 con una riduzione del 40 per cento ed una diminuzione in termini percentuali sul reddito, passata dall’8,9% del Pil del 2001 al 4,8% del Pil del 2005". "Ad allontanare gli italiani dal risparmio - continua Lannutti - oltre alla perdita del potere di acquisto, è stata la caduta tendenziale dei tassi di interesse sui Bot, con un rendimento a tre mesi passato tra il 2001 e il 2005 dal 4,13% al 2,04%, che ha ridotto lo stock dei titoli a breve, pur con ampie oscillazioni, dai 26,8 miliardi di euro del 2001 ai 10,9 del 2005, mentre è aumentata la liquidità dal 2001 al 2005 del 31,2% (da 640 miliardi di euro a 839,7)". "L’importo dei depositi bancari "pro capite" - prosegue Lannutti - è molto diverso a seconda dell’area geografica con una media nel Nord Ovest di 9.053 euro, nel Nord Est di 8.378, di 8.543 nel Centro e di 4.848 nel Sud e con una media di depositi bancari procapite pari a 6.934 euro. L’Eurispes sottolinea come il conto corrente sia stato nella maggior parte dei casi un "boomerang" per l’effetto congiunto dei tassi di inflazione e dei bassi tassi di interesse,che hanno bruciato ogni anno, dai 6,4 ai 9,63 miliardi di euro per un totale di oltre 38 miliardi di euro (38,2),che raggiunge 61,8 miliardi di euro aggiungendo anche le spese di tenuta dei conti correnti". "Anche il rapporto Eurispes sconfessa le favolose retribuzioni italiane - concluede Lannutti -,che per l’Istat sarebbero cresciute più dell’inflazione e l’ottimismo del premier,che non trovando posti al ristorante a Milano, scambia lucciole per lanterne con una visione sfalsata della realtà,che vede la maggior parte delle famiglie più indebitate per sopravvivere,che non solo non vanno al ristorante,ma fanno fatica anche ad andare in pizzeria,per gli aumenti dei prezzi cresciuti con il pretesto dell’euro ed in alcuni casi (pizza margherita) letteralmente raddoppiati".

10/04/2006

Documento n.5890

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