Da Repubblica.it (13-1-06).Banche, Catricalà annuncia un’indagine sui conti correnti

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Il presidente dell’Autorità garante per la Concorrenza Catricalà è intervenuto in una trasmissione radiofonica Banche, Catricalà annuncia un’indagine sui conti correnti Decoder: "Inchiesta su Berlusconi chiusa entro metà febbraio" Banche, Catricalà annuncia
un’indagine sui conti correnti
ROMA - L’Antitrust effettuerà al più presto "un’indagine conoscitiva sui costi dei conti correnti". Lo ha annunciato il presidente dell’Authority, Antonio Catricalà, spiegando che questa sarà "la prima cosa" che i suoi uffici faranno, dopo che la legge sul risparmio ha assegnato loro la competenza sulla concorrenza bancaria. I costi dei conti correnti sono da tempo contestati dalle associazioni dei consumatori, che li denunciano come i più cari in Europa. "Bisogna fare grande chiarezza in un settore che ne ha bisogno - ha affermato Catricalà, ospite della trasmissione radiofonica ’Viva voce’ - e acquisire dati certi". Il presidente dell’Antitrust ha sottolineato che finora i dati sui costi dei conti correnti sono apparsi "contraddittori". "Si va dai 30 euro dei dati Abi (Associazione Bancaria Italiana) - ha elencato - ai 65 euro degli ultimi dati, fino ai 200 euro denunciati dai consumatori. La stessa cosa avviene per il trasferimento dei titoli e per la chiusura dei conti correnti, per cui le denunce segnalano costi fino a 100 euro, mentre le banche parlano di 35 euro". L’Antitrust, ha detto ancora Catricalà nella stessa trasmissione, concluderà entro il 15 febbraio l’indagine sul presunto conflitto di interessi del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per la vicenda degli aiuti di stato ai decoder della tv digitale. "Ci siamo dati il termine del 15 febbraio ed entro quel termine dovremo aver acquisito tutti gli elementi", ha spiegato Catricalà. "Spero - ha continuato - che l’Antitrust riesca a mantenere questa data che dovrebbe fare chiarezza prima della contesa elettorale". Catricalà ha sottolineato che la data del 15 febbraio cade "a una certa distanza dal voto e per non essere troppo invadente" sulle elezioni. La vicenda riguarda un’azienda che produce decoder e i cui prodotti sono distribuiti da una società che fa capo al fratello del premier Paolo Berlusconi. L’indagine è stata aperta in seguito a un esposto presentato dall’Unione. (13 gennaio 2006)

13/01/2006

Documento n.5542

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