da Repubblica.it (1-2-06). Denuncia della Corte dei Conti. "In manovra condono per tangenti"

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La relazione del procuratore: "Preoccupazione per la "evaporazione dell’imponibile", allarme per i danni portati dalla corruzione Denuncia della Corte dei Conti "In manovra condono per tangenti" "Ci sono troppi sprechi, immotivate le spese per le consulenze" Tremonti: "Beccati sul minipatteggiamento, ma ci assolve Cavour" Denuncia della Corte dei Conti
"In manovra condono per tangenti"
La Corte dei Conti ROMA - Una critica pesante della magistratura contabile al "parziale condono" per gli illeciti amministrativi inserito in finanziaria. Oggi, nella cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, la relazione del procuratore generale ha puntato il dito anche sui mancati incassi dell’erario, sugli sprechi delle amministrazioni e sui danni che vengono all’amministrazione dalla corruzione. Vincenzo Apicella segnala "rilevanti elementi di preoccupazione" per il verificarsi della cosiddetta "evaporazione dell’imponibile", dovuta ai complicati meccanismi di riscossione. Ribadendo l’allarme già lanciato lo scorso anno, poi, sottolinea "la bassissima percentuale di maggiore imposta accertata e effettivamente acquisita all’erario a seguito delle fasi del contenzioso e della riscossione da un lato, e la scarsa sostenibilità in sede di contenzioso tributario delle contestazioni elevate a seguito degli accertamenti effettuati dagli uffici e dai corpi tributari dall’altro ". Allarme corruzione. La magistratura contabile ricorda che nel 2005 è proseguita l’azione volta "a ristoro degli ingenti danni al prestigio e al decoro dell’amministrazione finanziaria perpetrati da dipendenti in occasione di episodi corruttivi al vaglio della magistratura". Restano comunque "numerosi" i procedimenti a istanza di parte nel settore delle domande di rimborso di quote di imposta inesigibili, "spesso attivati da società concessionarie inadempienti dei propri obblighi, che non erano in grado di fornire il benché minimo elemento di prova sulle attività di riscossione svolta". La critica al condono. La Finanziaria 2006 ha previsto "un parziale condono" per i tangentisti e ciò ha suscitato "sorpresa e perplessità" da parte della Corte dei Conti. Il procuratore generale Vincenzo Apicella ha spiegato che "nella sostanza e nel contenuto" tale intervento ha "le connotazioni di un parziale condono, realizzato attraverso una sorta di patteggiamento e perciò, concettualmente, mal si concilia con il rispetto dei principi di certezza del diritto, di parità di trattamento e di eguaglianza tra i cittadini". Il riferimento è alle norme della Finanziaria sulle sentenze di primo grado pronunciate nel giudizio delle sezioni contabili: "i soggetti nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza di condanna possono chiedere alla competenze sezione di appello, in sede di impugnazione, che il procedimento venga definito mediante il pagamento di una somma non inferiore al 10% e non superiore al 20% del danno quantificato nelle sentenze. A sua volta, la sezione di appello delibererà in merito alla richiesta e in caso di accoglimento, determinerà la somma dovuta in misura non superiore al 30% del danno quantificato nella sentenza di primo grado". Necessità di repressione. Per questo motivo, Apicella sottolinea la necessità di applicare meccanismi di "repressione", ovvero procedimenti disciplinari, ma anche "strumenti preventivi che possano stimolare comportamenti virtuosi da parte degli amministratori pubblici". La Corte dei Conti riconosce che la Finanziaria 2005 ha introdotto "ulteriori più rigorose prescrizioni in materia che attengono sia alla necessità di una congrua motivazione di riferimenti che al carattere eccezionale del ricorso agli stessi". Ma il legislatore, segnala Apicella, ha anche previsto la necessità di emanare direttive ad hoc da comunicare in via preventiva alla Corte dei Conti, che diventa un obbligo per le amministrazioni pubbliche. Troppi contratti di consulenza. Anche l’ultima legge Finanziaria ha posto un limite all’importo complessivo dei contratti di consulenza nei prossimi tre anni ma escludendo gli enti territoriali autonomi e quelli del servizio sanitario nazionale. "Ciò può suscitare qualche perplessità - ha detto Apicella - in quanto si tratta proprio degli enti in cui maggiormente si verificano queste illiceità, anche sotto forma del ricorso all’assistenza di avvocati esterni per far fronte a straordinari contenzionsi in presenza di uffici legali". Contratti senza copertura. Il presidente dei magistrati contabili, Fancesco Staderini, ha sottolineato che ben cinque contratti di lavoro nel settore della sanità non hanno avuto la certificazione positiva della Corte dei Conti a causa di macanza di copertura. In tutto sono sei i contratti che non hanno avuto l’ok dalla magistratura contabile, perchè oltre ai cinque della sanità si aggiunge quello sulla dirigenza del comparto regioni e autonomie locali, a causa di problematiche connesse alla mancanza di adeguati vincoli e controlli alla contrattazione integrativa. I contratti che complessivamente sono stati presi in esame sono stati 21. Staderini si è soffermato sui 5 contratti del settore sanità, di cui 2 riguardano la parte economica del biennio 2002/2003 del personale della dirigenza medica e veterinaria e della dirigenza dei ruoli sanitari, professionale, tecnico e amministrativo, mentre altri tre concernono il personale convenzionato con il servizio sanitario nazionale (medici generici, specialisti ambulatoriali interni, pediatri). In particolare i magistrati contabili hanno sottolineato che per la medicina generale e la medicina ambulatoriale, non vi è "una esaustiva indicazione dei criteri di quantificazione degli oneri". Da qui deriva l’"incertezza", che riguarda anche l’accordo sulla medicina pediatrica, della relativa copertura. Il commento di Tremonti. ’’’Beccati sul minipatteggiamento, che effettivamente è un problema, ma c’è anche una devastante critica alla legislazione degli anni ’90 sull’abuso d’ufficio, nota come ’salvaprodi’". E’ questa la reazione del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, alle osservazioni della Corte dei Conti. "Si tratta di relazioni estremamente interessanti - ha detto Tremonti - di alto senso civile e alto livello intellettuale. Sono molto soddisfatto per la quantità di valutazioni positive sulle leggi approvate negli ultimi anni e in particolare di questo anno. Siamo però stati beccati sul minipatteggiamento, per il quale però ci sentiamo assolti da Cavour". (1 febbraio 2006)

01/02/2006

Documento n.5626

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