Da Repubblica del 28/04/2006. Una commissione dell’Anas sulla fusione Autostrade-Abertis

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Una commissione dell’Anas sulla fusione autostrade-abertis - alessandra carini Economia Pozzi incontra oggi i manager dell’impresa. Denuncia dell’Adusbef: ipotesi di insider sul titolo Una commissione dell’Anas sulla fusione Autostrade-Abertis Ma nella società pubblica è lite tra vertice e sindaci ALESSANDRA CARINI MILANO - L ’Anas istituirà una commissione di esperti per valutare l’operazione di fusione tra Autostrade e Abertis. Sarà presieduta dal direttore generale e con economisti di rilievo ed esperti finanziari che dovranno dare le loro opinioni. Lo ha annunciato ieri il presidente Vicenzo Pozzi che stamane incontrerà i vertici di Autostrade che illustreranno l’accordo raggiunto con gli spagnoli. "Abbiamo appreso dalla stampa dell’operazione - dice Pozzi - e questo ci dispiace perché sarebbe stato gradito essere informati a priori": Quanto alla possibilità che si possa arrivare ad un ritiro della concessione, Pozzi è stato prudente: "Si tratta di una società quotata, come presidente di un ente concessorio non posso pronunciarmi e se lo facessi andrei incontro a problemi enormi. Formuleremo una serie di richieste e chiederemo informazioni sull’operazione in corso". Dentro l’Anas, però, rischia di aprirsi una seria frattura e una vivace polemica tra l’ente e il suo organismo di controllo sindacale sul rapporto che è stato stilato dal collegio dei sindaci nel gennaio scorso e che contiene critiche sia al modo con cui la concessionaria ha svolto il suo lavoro di controllo sia sui conti che sono emersi a proposito degli investimenti effettuati da Autostrade nel tempo. Una nota dell’Anas, infatti, sostiene ieri che il verbale rapporto del 24 gennaio che riportava la denuncia sugli investimenti non effettuati da Autostrade e sugli introiti tariffari percepiti dalla società: "Non era quello ufficiale e non corrisponde a quello approvato il 13 aprile scorso ed inviato agli organismi competenti". E’ insomma, dice l’ente, un primo verbale di lavoro, con nessuna valenza ufficiale. Questo nonostante che l’ultima pagina del verbale non solo riporti in calce le firme di tutti i sindaci dell’ente ma anche la notizia che il documento è stato trasmesso al ministero delle Infrastrutture, dell’Economia nonché al magistrato della Corte dei Conti che esercita il controllo sull’ente. L’Anas ha poi aggiunto una difesa a tutto campo del suo operato sostenendo, con un’altra nota, una presunta interpretazione "vera" di quello che hanno detto i sindaci, e che fa risalire i ritardi negli investimenti alla burocrazia e alle mancate procedure autorizzative, tutte cose "che non sono imputabili né all’Anas né ad Autostrade". L’ente sostiene anzi che, "ben lungi da sollevare critiche, il collegio aveva plaudito" alle sue iniziative. La precisazione è stata accolta con sorpresa ed imbarazzo dal collegio sindacale che ieri sera si è riunito e ha deciso di prendere posizione ristabilendo la verità sulla vicenda e stilando un verbale che verrà inviato nei prossimi giorni ai ministeri competenti. Una decisione che ha il sapore della smentita a quanto affermato ieri dall’ente e che rischia di aprire un altro fronte sul tema dell’efficacia dei controlli e dei condizionamenti degli organismi preposti a metterli in atto. Del resto ieri l’autorità di vigilanza sui lavori pubblici, che ha l’obbligo di pronunciarsi sull’attuazione degli investimenti delle società autostradali ha reso noto un rapporto dello scorso dicembre nel quale si denunciano i ritardi negli investimenti della società Autostrade. Il suo presidente, Alfonso Rossi Brigante, nel trasmettere la relazione ha annunciato che nei prossimi mesi invierà un rapporto alle Camere. E un’altra iniziativa viene dall’Adusbef, che in un esposto-denuncia alle procure di Roma e Milano, ha chiesto di verificare l’ipotesi di insider trading sul titolo Autostrade.

28/04/2006

Documento n.5927

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