Da Panorama (12-6-06). Crac, caccia ai soldi spariti

in Articoli e studi
Crac, caccia ai soldi spariti di Edmondo Rho Oltre 30 mila investitori in titoli Parmalat si sono costituiti parte civile al processo. E ora parte la corsa per la Cirio » Tutti i servizi di Panorama.it per il risparmio L'ultima speranza per riavere i soldi bruciati nei crac finanziari ha un nome burocratico-giuridico: atto di costituzione di parte civile. E l'avvocato Carlo Federico Grosso detiene un record nel settore. Al processo di Parma per bancarotta, contro Calisto Tanzi e altri 63 imputati, si è costituito parte civile per conto di 32 mila portatori di bond Parmalat. Più o meno il numero di abitanti di una città media: Grosso lo sa, è «una cifra assolutamente pazzesca», ma valuta con Panorama che «se i processi penali vanno avanti in modo abbastanza spedito, i clienti possono ottenere il risarcimento dei danni». Come si fa a costituirsi parte civile, e quanto si può ottenere? Conviene rivolgersi alle associazioni (vedere il riquadro in alto) che difendono gli interessi dei risparmiatori. L'obiettivo è appurare le responsabilità penali di chi ha causato il crac, dal quale è derivato un grave danno per chi aveva investito nei titoli (obbligazioni o azioni) di quella azienda. E al termine del processo penale possono arrivare anche i risarcimenti. Un altro legale, il vicepresidente dell'Adusbef Antonio Tanza, spiega: «Noi siamo una decina di avvocati dell'associazione, con circa 700 clienti che si sono costituiti parte civile nel processo Parmalat e una richiesta danni complessiva di circa 30 milioni di euro». Tanzi sarà in grado di pagare? Difficile. Così gli avvocati diversificano le richieste puntando anche sulle banche. Racconta Grosso: «Io mi sono costituito, per conto di un comitato di clienti del Sanpaolo Imi che mi hanno scelto come penalista, sia a Parma sia nei tre processi iniziati a Milano. E speriamo dai giudici milanesi di avere la prima sentenza di condanna entro Natale». Particolare importante: nel processo di Milano per aggiotaggio sui titoli Parmalat (seconda tranche, giudice Taccone, prossima udienza il 30 giugno) sono imputati i dirigenti di sei banche. E in questo caso, secondo Grosso, «la capienza per il risarcimento c'è. Tutto sta a vedere se gli imputati saranno condannati: la procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio e noi, come legali dei risparmiatori, ci siamo già costituiti parte civile». Anche l'Assorisp, associazione con sede a Milano e Genova, mette in luce che «la presenza di molti risparmiatori, come parti civili nei procedimenti penali, ha una grande utilità perché aumenta il peso dell'accusa». Uno dei legali dell'Assorisp, Marina Acconci, partner della Lexjus, sottolinea che prima di costituirsi come parte civile «si può intervenire come persona offesa, se c'è stato comportamento scorretto degli amministratori o dei dirigenti della società. E in questo caso l'avvocato del risparmiatore partecipa anche alle indagini: per chi ha investito in Finpart, Finmatica, Giacomelli, Finmek, Bipop c'è ancora la fase istruttoria e ci si può costituire subito». Dopo di che, comunque, conviene costituirsi come parte civile, all'udienza preliminare: «Per la Cirio bisogna affrettarsi» avverte l'avvocato Acconci «e costituirsi entro il 16 giugno, quando a Roma inizia, davanti al giudice dell'udienza preliminare Callari, il processo contro Sergio Cragnotti e altri, tra cui i dirigenti di grandi banche come Cesare Geronzi». «Per la Cirio l'Adoc» aggiunge il presidente Carlo Pileri «si costituisce parte civile anche come associazione, insieme a circa 40 risparmiatori». Ma per la Cirio il maggior numero di risparmiatori probabilmente sceglierà il Codacons, associazione segnalata da Striscia la notizia. Resta comunque la possibilità di chiedere i danni alle banche che hanno collocato i titoli prima dei crac. L'avvocato Federica Marchese, uno dei legali dell'Assorisp, sostiene che «circa il 40 per cento delle cause promosse negli ultimi sei mesi è stato chiuso dalle banche, ancor prima di andare davanti ai giudici: con le transazioni hanno risarcito tra l'80 e il 100 per cento del capitale investito, più le spese».

13/06/2006

Documento n.6073

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