Da MiaEconomia.it (18-5-06). Dal TAR. Rc auto, multe da rifare

in Articoli e studi
Rc auto, multe da rifare (18/05/2006) Mano leggera dei giudici nei confronti dell’Ania. La I sezione del Tar del Lazio ha infatti deciso che le sanzioni pari a 2 milioni e 200mila euro inflitte dall’Antitrust all’Associazione delle società assicuratrici italiane, colpevole di aver messo in atto un’intesa restrittiva della concorrenza, devono infatti essere rideterminate. Il Tar ha deciso che entrambe le sanzioni) considerate dall’autorità garante della concorrenza e del mercato per stabilire la loro entità. Le sanzioni, che ora per i giudici devono escludere per il computo finale i fatturati della Fondazione Ania e dell’Irsa (Istituto per la ricerca e per lo sviluppo delle assicurazioni), erano state decise ritenendo che l’Ania avesse favorito la diffusione di parametri di costi uniformi per la determinazione dell’entità dei risarcimenti per danni a cose, nonché attuato un accordo sulle tariffe delle prestazioni in violazione del trattato Cee. La sanzione di 200mila euro “andrà rideterminata, sia pure nella identica misura percentuale (circa 0,48% del fatturato complessivo) individuata dall’autorità - scrivono i giudici nella loro sentenza - escludendo dalla base di riferimento i fatturati della Fondazione Ania e dell’ Irsa, e tenendo conto solo del fatturato di titolarità dell’Ania, vale a dire delle entrate associative di cui l’ente ha libera disponibilità”. Per quanto riguarda invece la sanzione da 2milioni di euro, il Tar ha deciso che va rideterminata perchè considerata “sproporzionata”. Per i giudici, il comportamento dell’Ania è infatti da considerarsi “di gravità semplice” e non “molto grave” come invece stabilito dall’Autorità, e un ulteriore indizio sulla sproporzione “è rilevabile dalla circostanza che l’ Ania ha verosimilmente agito in assenza di dolo specifico”. La rideterminzione, anche in questo caso, andrà fatta escludendo il fatturato della fondazione Ania e dell’Irsa. L’istruttoria, come si ricorda, era stata avviata dall’Antitrust il 15 luglio 2004 per la restrittività dell’accordo stipulato nel 2003 tra l’Ania e le associazioni dei periti assicurativi maggiormente rappresentative sul territorio nazionale. In pratica - secondo le accuse - quando un assicurato subiva un danno, otteneva un risarcimento standard e non commisurato alla gravità del danno riportato. Nell’accordo, infatti, erano definiti il valore dei compensi corrisposti ai tecnici da parte delle imprese di assicurazione, nonché le modalità e i criteri di accertamento dei danni. In particolare, era prevista l’utilizzazione di un modulo standard predisposto dall’Ania e l’applicazione dei parametri di costo delineati invece da un secondo accordo Ania-Carrozzieri sul costo dei pezzi di ricambio originali (se utilizzati), sui tempi di riparazione, sulla sostituzione delle autovetture e sui prezzi della manodopera. L’Authority presieduta da Antonio Catricalà ritenne quindi che, dai dati valutati, erano “emerse due diverse e separate intese restrittive, sia pure tra loro collegate”: la prima relativa appunto alle tariffe per le prestazioni peritali, la seconda riguarda le modalità e i criteri di determinazione dei risarcimenti per danni a cose. Per queste ragioni l’Antitrust inflisse le sanzioni ritenendo fosse stata messa in atto un’intesa restrittiva della concorrenza e intimò l’Ania di interrompere ogni attività di coordinamento in favore delle imprese associate. E contro queste decisioni, che l’Ania ha definito “sorprendenti e prive di fondamento”, è stato proposto il ricorso al Tar del Lazio con la richiesta di sospensione delle sanzioni pecuniarie prima e il loro annullamento successivamente alla fase della discussione di merito. Secondo l’Ania, infatti, l’intesa con i periti altro non sarebbe che “un accordo nazionale di lavoro, peraltro previsto per legge”. E a differenza di quanto supposto dall’Antitrust, le compagnie di assicurazione - ha dichiarato l’Ania non appena rese note le multe del Garante - hanno sempre cercato di ridurre il costo dei risarcimenti. Tanto che per l’associazione delle compagnie “l’accordo con i carrozzieri prima e quello con i periti poi, rientravano in quest’ottica e avevano contribuito a tenere sotto controllo i costi di riparazione”. L’Authority alla fine, oltre alle sanzioni, ordinò all’Ania di astenersi in futuro dal realizzare intese del medesimo tipo, nonché di interrompere ogni attività di coordinamento a favore delle imprese associate relativamente alla determinazione dei parametri di costo. In questo caso i giudici hanno confermato quanto ordinato dall’Antitrust.

20/05/2006

Documento n.5981

Sostieni i consumatori, sostieni ADUSBEF!

Puoi sostenere ADUSBEF anche attraverso il 5 x 1000: in fase di dichiarazione, indica il codice fiscale 03638881007

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.OK