Da Il Trentino. Risparmio: sempre più tradito

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Occhio al bidone Risparmio: sempre più tradito E inoltre: il Tutor sulle autostrade, gli aumenti di spesa previsti per il 2006 e lo sfascio delle ferrovie. -------------------------------------------------------------------------------- n° 1 del 14 gennaio 2006 D a Mori, V. M. ci chiede qualche delucidazione riguardo al decreto governativo sul risparmio; in particolare vuole sapere cosa prevede la riforma per contrastare il grave fenomeno del cosiddetto "risparmio tradito". La sbandierata riforma del risparmio rischia di trasformarsi nell’ennesima presa in giro da parte di un Governo che, invece di formulare una proposta seria ed accettabile, non esce dall’ambiguità manifestata negli ultimi anni per difendere gli interessi delle banche rispetto a quelli dei risparmiatori. Secondo IntesaConsumatori, anzitutto, attribuire i poteri della concorrenza bancaria in condominio a Bankitalia e ad Antitrust produrrà una confusione di ruoli ed una gravissima ambiguità, che rischia di danneggiare ancora di più il mercato, senza far abbassare gli elevatissimi costi dei conti correnti, com’è noto i più alti in assoluto d’Europa. L’introduzione della "modica quantità" nel falso in bilancio, dopo la prescrizione dei reati più gravi a carico dei bancarottieri processati (Bipop-Carire, Cirio, Parmalat), è di una gravità inaudita e non servirà né a prevenire, né a contrastare il gravissimo fenomeno del risparmio tradito. Ricordiamo in proposito che negli Stati Uniti il falso in bilancio è punito con una pena che va da un minimo di 12 anni ad un massimo di 20 anni di galera, il che rappresenta un formidabile deterrente per le tentazioni di truccare i bilanci per danneggiare azionisti e risparmiatori. Il reato di nocumento al risparmio – difficilissimo da provare – scatta solo se viene truffato almeno l’1 per mille della popolazione, che equivale a 58.000 risparmiatori, il che sarebbe applicabile solo al caso Parmalat, mentre lascerebbe fuori tutti gli altri recenti crack finanziari come Cirio, Giacomelli, Olcese, Cerruti, Finmek, Finmatica, Credieuronord, ecc. L’obbligo di una denuncia e non la procedibilità d’ufficio per indagare sulle società, assieme alla prescrizione breve (3 anni) farà dormire sonni tranquilli ai bancarottieri nostrani. Una legge sul risparmio seria e che abbia a cuore gli interessi dei cittadini, secondo noi, dovrebbe prevedere necessariamente: - la riforma della Consob; - la rappresentanza dei risparmiatori nei consigli di amministrazione delle società quotate e di interesse pubblico, definendo una quota minima di consiglieri indipendenti che siano espressione dei piccoli azionisti; - la definizione delle penali per chi non denuncia conflitti d’interesse; - l’introduzione del risarcimento punitivo del danno per chi prenda i soldi dei risparmiatori senza offrire garanzie o conoscendo da informazioni riservate che i titoli venduti non hanno valore; - l’istituzione di una catena decisionale negli organismi di controllo che consenta l’individuazione di responsabilità per l’omissione volontaria delle procedure di vigilanza; - il passaggio delle competenze sulla concorrenza all’Antitrust. A utostrade: benvenuto, Tutor! I. T. di Aldeno desidera avere informazioni in ordine all’apparecchio denominato Tutor che la società Autostrade intende istituire per controllare la velocità degli automezzi che percorrono l’autostrada. Alla fine di dicembre è stata presentata dalla società Autostrade, in una conferenza stampa, la nuova figura del Tutor. Secondo la società, con tale nuovo sistema sarà consentito rilevare il controllo della velocità media di un mezzo in tratti autostradali di 10 o 25 Km. Secondo noi il Tutor punirà effettivamente, con le relative sanzioni, solamente chi arreca danno alla collettività, praticando una condotta di guida eccessiva, fuorilegge e soprattutto continuata, non chi magari supera il limite di velocità di pochi chilometri e per pochi secondi per sorpassare un camion. Si tratta dunque di un mezzo più democratico rispetto a quelli attualmente in uso. Le associazioni dei consumatori hanno inoltre presentato ai rappresentanti della Società Autostrade le priorità da affrontare per migliorare il nostro sistema autostradale, che, sinteticamente, riguarda: - la sicurezza, specialmente nei momenti di maggior traffico autostradale come gli esodi estivi e quelli legati alle festività o ai ponti, quando ci sono più automobilisti sulle autostrade e più automobilisti disabituati a guidare per lunghi tratti; - aiuto e responsabilizzazione degli automobilisti. E’ è ad esempio da considerare apprezzabile, nel suo piccolo, l’esperimento del caffè gratis per chi si ferma in Autogrill da mezzanotte alle 6 di mattina; - informazione degli utenti attraverso Isoradio e la cartellonistica luminosa, specie nei momenti di cattive condizioni climatiche, facendo prevenzione. In particolari condizioni, come in presenza di nebbia o neve, bisogna poi studiare soluzioni come il blocco dei mezzi pesanti, la safety car che costringa le auto in colonna a velocità ridotta, ed il potenziamento dei mezzi spazzaneve. L e preoccupanti previsioni di spese per le famiglie nel 2006. G. P. di Rovereto sostiene che, in base alle promesse del Governo, il prossimo anno le famiglie italiane dovrebbero tirare un sospiro di sollievo e non preoccuparsi di eventuali aumenti, dovuti solo ad una propaganda disfattista. Ci spiace contraddire questa speranza, ma, in base a calcoli effettuati da IntesaConsumatori, con il nuovo anno è previsto un incremento di spesa annua per una famiglia media (abitante in un appartamento di 90 mq, con un reddito annuo spendibile di 28.500 euro e che possiede una sola autovettura ed un solo conto corrente bancario; ipotizzando un costo del petrolio attorno a 60 dollari al barile, un assestamento nella caduta dei prezzi dei prodotti tecnologici e delle ricadute sugli enti locali da finanziaria per il 7-8%) così suddiviso: Luce: +38 euro. Gas: +165 euro. Tassa rifiuti: +18 euro Riscaldamento: +155 euro. Benzina: +165 euro. Servizi bancari: +42 euro. RcAuto: +26 euro. Autostrada: +24 euro. Tariffe ferroviarie: +42 euro. Trasporto locale: +16 euro. A questi aumenti di spesa, pari a 691 euro all’anno, si possono aggiungere, per ricadute dei maggiori costi dell’energia dei processi industriali e di trasporti commerciali sui prodotti di largo consumo: Alimentari: +216 euro. Non alimentari: +203 euro. Per un totale complessivo di 1110 euro, il che significa un +3,9% rispetto all’anno precedente. L o sfascio delle ferrovie. S. Z. di Arco non riesce a rendersi conto di come mai in questi ultimi tempi il servizio ferroviario, in particolare da quando è passato ad un regime privatistico, presenti non solo continui ritardi, ma anche un pessimo servizio con la soppressione di diversi treni interregionali ed occulti aumenti delle tariffe. Le associazioni dei consumatori sostengono che per far fronte allo sfascio delle ferrovie sia indispensabile un riammodernamento della rete ferroviaria, caratterizzata da strutture oramai obsolete, che facilitano il verificarsi di guasti ed incidenti. L’ultimo grave episodio in ordine di tempo è stato il tamponamento fra treni a Roccasecca. In un Paese civile, quando avvengono fatti del genere, i vertici delle aziende coinvolte si dimettono. Per quanto riguarda quest’ultimo episodio, IntesaConsumatori invita i passeggeri dei due treni a chiedere un pesante risarcimento a Trenitalia per i danni morali e materiali subiti. Questo è l’ultimo grave episodio, che fa seguito alla mancata manutenzione delle carrozze (sul nostro territorio è stato soppresso a tempo indeterminato l’espresso notturno Bolzano-Lecce con la scusa della pulizia delle carrozze!). Pochi giorni fa una ragazza è stata punta da uno scorpione che si è aggiunto allo zoo di Trenitalia formato da zecche e topi. Inoltre tutti i viaggiatori combattono quotidianamente con ritardi, che ormai sono considerati di routine, soppressione senza preavviso di corse regionali, cosa che crea problemi all’economia del paese (pendolari) e che non trova nemmeno un qualche compenso in un abbassamento delle tariffe, come risarcimento del disservizio permanente e irrisolto; al contrario, si assiste ad aumenti occulti delle tariffe costringendo i pendolari, in mancanza dei convogli regionali, a ricorrere agli Intercity Plus, per i quali occorre un supplemento di biglietto!

06/02/2006

Documento n.5640

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