Da Il Sole-24 Ore (21-11-05). Sui mutui a tasso variabile

in Articoli e studi
Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2005-11-20 - pag: 2 autore: EN. BR. SIMULAZIONI Tra fisso e variabile spread dell’ 1,5% Chi ha firmato prima del 2003 ha ancora un margine di sicurezza dell’ 1,2% M eglio il fisso o il variabile? Mettendo da parte gli strumenti " derivati" applicati ai finanziamenti, e analizzando i due mutui con il tasso più basso individuati da www. mutuionline. it, si vede che oggi il " punto di pareggio" tra le due tipologie di tasso si verificherebbe a seguito di un incremento dei tassi dell’ 1,4% per un mutuo a vent’anni e dell’ 1,64% per una durata di 30 anni. Per primo l’Adusbef, lo scorso 15 novembre, aveva lanciato l’allarme rialzo tassi, calcolando un incremento di 287 euro l’anno per un mutuo da 100 mila euro in caso di innalzamento dello 0,50 dei tassi di riferimento ( più 24 euro nella rata mensile) e di 578 euro con un ritocco di un punto percentuale ( 48 euro al mese). Per mutui da 200mila euro in poi il rimborso annuo supererebbe invece i mille euro l’anno. Un allarmismo ritenuto tra i tanti eccessivo da Andrea Mencarini, responsabile gestione e analisi clienti famiglie e privati di UniCredit Banca, per il quale la maggioranza di coloro che hanno un mutuo sottoscritto prima del 2003 avevano un Euribor- il parametro di riferimento per un mutuo variabile che sommato allo " spread" applicato dalla banca consente il calcolo della rata - pari al 3,40, cioè l’ 1,20 in più di quello attuale. Per cui, anche qualora i tassi salissero all’incirca della stessa percentuale (+ 1,25%), i clienti tornerebbero ad avere la stessa capacità di rimborso che avevano al momento della sottoscrizione del contratto. " Tenendo poi conto - aggiunge Mencarini- che con il passar degli anni la quota interessi scende e la rata risente di meno delle variazioni dell’Euribor " . " Va anche detto - aggiungono da Banca Intesa - che negli ultimi due mesi l’Euribor è salito di 30 40 centesimi scontando in anticipo il rialzo dei tassi della Banca centrale e che quindi potrebbe non incidere nel breve periodo sull’ammontare della rata " . Anche l’Irs, il parametro di riferimento per il fisso, è cresciuto negli ultimi mesi dello 0,5 per cento. L’elaborazione di Mutuionline ( si vedano le tabelle) a fronte di un rialzo dei tassi dello 0,25% prevede un aumento della rata mensile di 15 euro per un mutuo di 120mila rimborsabile per 20 anni e di 27 euro per il finanziamento trentennale di un mutuo di 200mila euro. Vediamo invece gli scenari più pessimistici: l’eventuale rialzo dei tassi dell’ 1% entro un anno causerebbe un innalzamento della rata mensile nei due prodotti in esame rispettivamente di 41 e 112 euro che, qualora i tassi salissero ancora dell’ 1% - e saremmo al 4%, anche se il tasso europeo dopo l’inizio della circolazione dell’euro non ha superato il 3,25% - raddoppierebbero ( facendo un calcolo approssimativo che non tiene conto della diminuzione della quota interessi) a 82 e 224 euro mensili. In questo modo, la rata media nazionale, pari attualmente a 550 euro, salirebbe rispettivamente a 632 e a 774 euro e allora, come sostiene l’Adusbef anche per importi minori - " tale aumento potrebbe produrre gravi ricadute su bilanci in rosso di famiglie a reddito fisso, costrette sempre più a una " vita a rate" solo per far fronte alle esigenze quotidiane " .

21/11/2005

Documento n.5280

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