Da Il Sole 24 Ore 19-2-07. Bancheclienti, va meglio ma non scoppia la pace

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Bancheclienti, va meglio ma non scoppia la pace Il Sole-24 Ore sezione: RISPARMIO E FAMIGLIA data: 2007-02-18 - pag: 27 autore: Portafoglio. Sono molte le novità che aiuteranno a risolvere i problemi dei correntisti Bancheclienti, va meglio ma non scoppia la pace Ora chiudere il conto corrente non comporteràalcuna spesa Guido Plutino Finalmente il segnale è arrivato. Ma anche se era atteso da molti anni e da molti è stato accolto bene, è ancora in parte da digerire. Il rapporto tra cliente privato e banche resta delicato, nonostante i recenti sforzi compiuti dalle aziende di credito e i cambiamenti introdotti dagli ormai famosi interventi del ministro Bersani. Alzi la mano chi, ancora oggi, non entra in agenzia un po' prevenuto,con un retropensiero che rimanda alle molte incomprensioni e ai tanti balzelli subìti in passato. Intendiamoci, non è che tutto ciò siaarchiviato, come dimostra il grande numero di contenziosi, spesso avviati con l'assistenza delle associazioni dei consumatori, e la microconflittualità diffusa. Eppure le novità sono diverse e di un certo peso, e perciò destinate a migliorare le relazioni tra banche e clienti. Proviamo a sintetizzare le principali. La chiusura delconto. Per anni, davanti ai circa 30 milioni di conti correnti aperti in Italia mancavano solo filo spinato e cavalli di Frisia.Le banche avevano eretto alte barriere all'uscita,limitando così lo spostamento della clientela e rendendo meno libero il mercato. L'ESPERTO CONSIGLIA Oggi le barriere sono cadute e alla chiusura del c/c non vengono più applicate spese (secondo i dati Bankitalia, il costo medio di chiusura conto era di 34 à e nel 2005 sono stati chiusi circa 2 milioni di conti). Libertà di cambiare banca, dunque, anche grazie alla disponibilità di una maggiore gamma di offerte.In questo caso la spinta è arrivata in primis dall'internet banking, che ha sparigliato le carte della concorrenza. Resta il problema della "portabilità" del numero di conto corrente,per la quale non sembrano esserci grandi spiragli. Ma già dai prossimi mesi le banche hanno assicurato che scatterà il trasferimento "automatico" di utenze e intestazioni, altro servizio utile e apprezzato dalla clientela. Le comunicazioni. Altre gradite novità riguardano la trasparenza in caso di cambiamenti delle condizioni. Fino a ieri le banche comunicavano le variazioni unilaterali tramite pubblicazione sulla " Gazzetta Ufficiale". Oggi debbono inviare a ogni cliente una comunicazione almeno 30 giorni prima dell'entrata in vigore delle nuove condizioni. Se il cliente non recede entro 60 giorni dal ricevimento della comunicazione, le variazioni si intendono approvate. In caso di recesso durante questo intervallo di tempo, dovranno essere applicate le condizioni antecedenti. Due problemi aperti. Ma non tutti i nodi sono stati sciolti. Sempre in tema di condizioni restano alcuni dubbi sul meccanismo di adeguamento dei a cura di Laura Valloggia tassi applicati ai debitori e ai creditori. Il fenomeno del "doppiopesismo" è noto ed è stato causa di un numero infinito di mal di pancia. Le banche sono sempre state ratte come fulmini ad aumentare i tassi applicati a mutui e finanziamenti, salvo diventare lente più del bradipo quando si trattava di assumere analoghi provvedimenti per gli interessi riconosciuti ai correntisti. L'obiettivo delle nuove regole era chiudere con questa pratica, ma il risultato non è certo, a causa di formulazioni fumose che lasciano spazio a interpretazioni discrezionali. Sulla questione è intervenuta l'Adusbef (Associazione difesa utenti servizi bancari e finanziari) sparando a palle incatenate: "Dal 4 luglio 2006 - ha detto il presidente Elio Lannutti - la Bce ha alzato i tassi dello 0,75%. Le banche hanno fulmineamente aumentato il 37% costo del denaro,non adeguando però i saggi sui depositi: hanno così conseguito un illecito guadagno di 1,24 miliardi à, che diventano 5 miliardi se proiettati su base annua". Altro nodo da sciogliere riguarda il dossier titoli: se sembra ormai chiaro che anche in questo caso non debbano essere applicate spese alla chiusura, ancora fluida è la situazione per quanto concerne il trasferimento dei titoli da una banca all'altra. Con il risultato che su queste operazioni a volte vengono applicate spese che possono arrivare a decine di euro per ogni titolo in portafoglio. Alla fine di dicembre Altroconsumo ha realizzato un'indagine su 35 banche. Tutte hanno eliminato i costi di estinzione del conto corrente, ma solo 11 hanno annullato anche le spese richieste al correntista per trasferirei suoi titoli alla nuova banca.

19/02/2007

Documento n.6443

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