Da Il Secolo XIX (20-2-06) Emergenza gas I consumatori: gli interessi dell’Eni sono opposti a quelli degli italiani

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Emergenza gas I consumatori: gli interessi dell’Eni sono opposti a quelli degli italiani Emergenza gas I consumatori: gli interessi dell’Eni sono opposti a quelli degli italiani Roma"Stiamo governando l’emergenza gas con molta serenità e determinazione. Non si è fatto patire agli italiani, nonostante le imprevidenze del passato, nè il freddo nè la mancanza di corrente elettrica". L’ha detto il ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola, ieri a Palermo. "Ci auguriamo, se non ci saranno fatti nuovi - ha aggiunto - di potere uscire da questo inverno particolare e da questa crisi del gas con la Russia (anche ieri sono stati tagliati 4 milioni di metri cubi di forniture, ndr) nel modo più sereno. Certo è che bisognerà poi cominciare a capire che con il partito del no - no ai rigassificatori, no alle condotte, no al nucleare, no all’eolico - non si va da alcuna parte". Contemporaneamente nella Capitale Intesa Consumatori ha portato il suo affondo: "La multa di 290 milioni inflitta all’Eni deve essere utilizzata per rimborsare gli utenti, che pagano bollette tra le più elevate d’Europa". E’ quanto ha affermato l’Intesa, sottolineando che "a monopoli, oligopoli e cartelli come Eni ed Enel è consentito di determinare le politiche energetiche che non coincidono nè con gli interessi del Paese nè con quelli dei consumatori". L’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni - prosegue la nota - che ottiene "superprofitti dalla rendita gasifera sulle pelle di milioni di famiglie stremate, non può sostenere che è"sbagliato vendere Snam Rete Gas, perché non si fa così l’interesse dei consumatori"". La crisi del gas che stiamo vivendo - sostengono Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori - non è stata causata dal fatto che il settore elettrico ha ritirato molto più gas di quello che si prevedeva, ma dalla politica di strozzatura, effettuata dall’Eni e dalle società controllate, per impedire maggior esportazione di gas dai Paesi mediorientali fornitori: se ci fossero stati quegli investimenti - secondo l’Intesa - l’Italia avrebbe superato brillantemente la carenza temporanea del gas russo, che ha un impatto limitato al 28% del fabbisogno. "Scaroni dovrebbe spiegare - si legge nella nota dei consumatori - come ridurre la spesa per le bollette di luce e gas pari ad oltre 1.300 euro l’anno, con aumenti costanti e superiori al tasso di inflazione, mentre la media dell’Europa per analoghe bollette si attesta a circa 970 euro". Tempestiva e lapidaria la risposta di Eni: " Le tariffe vengono decise autonomamente dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas". Ma Intesa non molla e ricorda: "Gli ultimi cinque anni sono stati disastrosi per le tasche delle famiglie, anche per la totale assenza di un politica energetica, dettata più che mai dai monopolisti Enel ed Eni, che hanno registrato utili di bilancio stratosferici, sulla pelle dei consumatori". 20/02/2006. Emergenza gas I consumatori: gli interessi dell’Eni sono opposti a quelli degli italiani Roma"Stiamo governando l’emergenza gas con molta serenità e determinazione. Non si è fatto patire agli italiani, nonostante le imprevidenze del passato, nè il freddo nè la mancanza di corrente elettrica". L’ha detto il ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola, ieri a Palermo. "Ci auguriamo, se non ci saranno fatti nuovi - ha aggiunto - di potere uscire da questo inverno particolare e da questa crisi del gas con la Russia (anche ieri sono stati tagliati 4 milioni di metri cubi di forniture, ndr) nel modo più sereno. Certo è che bisognerà poi cominciare a capire che con il partito del no - no ai rigassificatori, no alle condotte, no al nucleare, no all’eolico - non si va da alcuna parte". Contemporaneamente nella Capitale Intesa Consumatori ha portato il suo affondo: "La multa di 290 milioni inflitta all’Eni deve essere utilizzata per rimborsare gli utenti, che pagano bollette tra le più elevate d’Europa". E’ quanto ha affermato l’Intesa, sottolineando che "a monopoli, oligopoli e cartelli come Eni ed Enel è consentito di determinare le politiche energetiche che non coincidono nè con gli interessi del Paese nè con quelli dei consumatori". L’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni - prosegue la nota - che ottiene "superprofitti dalla rendita gasifera sulle pelle di milioni di famiglie stremate, non può sostenere che è"sbagliato vendere Snam Rete Gas, perché non si fa così l’interesse dei consumatori"". La crisi del gas che stiamo vivendo - sostengono Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori - non è stata causata dal fatto che il settore elettrico ha ritirato molto più gas di quello che si prevedeva, ma dalla politica di strozzatura, effettuata dall’Eni e dalle società controllate, per impedire maggior esportazione di gas dai Paesi mediorientali fornitori: se ci fossero stati quegli investimenti - secondo l’Intesa - l’Italia avrebbe superato brillantemente la carenza temporanea del gas russo, che ha un impatto limitato al 28% del fabbisogno. "Scaroni dovrebbe spiegare - si legge nella nota dei consumatori - come ridurre la spesa per le bollette di luce e gas pari ad oltre 1.300 euro l’anno, con aumenti costanti e superiori al tasso di inflazione, mentre la media dell’Europa per analoghe bollette si attesta a circa 970 euro". Tempestiva e lapidaria la risposta di Eni: " Le tariffe vengono decise autonomamente dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas". Ma Intesa non molla e ricorda: "Gli ultimi cinque anni sono stati disastrosi per le tasche delle famiglie, anche per la totale assenza di un politica energetica, dettata più che mai dai monopolisti Enel ed Eni, che hanno registrato utili di bilancio stratosferici, sulla pelle dei consumatori". 20/02/2006. ( Secolo XIX, Il del 20/02/2006 )

20/02/2006

Documento n.5716

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