Da Il Messaggero Veneto (23/03/2006). Conti correnti, stop alla modifica unilaterale delle condizioni

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Conti correnti, stop alla modifica unilaterale delle condizioni L’Antitrust contro le banche Conti correnti, stop alla modifica unilaterale delle condizioni ROMA. Basta alle modifiche unilaterali delle condizioni dei conti correnti. A imporre il suo stop alla prassi delle banche è il presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà, secondo il quale l’art. 118 del Testo unico bancario che consente tali modifiche "deve sparire dall’ordinamento". Catricalà ha ricordato che l’art. 118 permette alle banche di modificare unilateralmente le condizioni "a danno dei risparmiatori pubblicando poi i cambiamenti sulla Gazzetta ufficiale". Cambiamenti che poi però nessuno va a vedere. "Forse - ha detto Catricalà - pensano che noi abbiamo scherzato, ma facciamo sul serio. Questi la devono smettere. L’art. 118 deve sparire dall’ordinamento e i contratti dovranno essere improntati al mutuo consenso tra le parti". "La mia idea - ha continuato il garante della concorrenza - è che le condizioni non possano essere unilateralmente modificabili, ci deve essere per i clienti la possibilità di recedere" per i conti correnti. Il presidente dell’Autorità ha ricordato l’indagine in corso sui costi bancari i cui tempi "non saranno brevi". Prima di sette-otto mesi sarà infatti difficile ottenere una valutazione. L’importante, ha sottolineato Catricalà, è che il metodo utilizzato nell’inchiesta sia "rigoroso e trasparente e che la valutazione finale non sia attaccabile. Il dato conclusivo, cioè se abbia ragione l’Abi o i consumatori - ha concluso - sarà infatti molto significativo". "Grazie Catricalà. Finalmente l’Antitrust riconosce le ragioni dei consumatori, letteralmente saccheggiati in questi anni dalle modifiche contrattuali". Così il commento dell’Adusbef. "In base all’art.118, Fiorani ha potuto mettere le mani in tasca ai correntisti. Quell’articolo - sottolinea l’Adusbef equivale a una licenza data alle banche per scippare i correntisti. È come dare una licenza ai rapinatori di svaligiare le banche purchè lo notifichino alla questura". Le affermazioni di Catricalà, secondo l’associazione, riconoscono quindi le ragioni delle battaglie portate avanti dai consumatori. "Ci aspettiamo ora che le banche più dinamiche aboliscano questa prassi così come hanno abolito già i costi di chiusura e trasferimento dei titoli".

23/03/2006

Documento n.5846

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