da Il Messaggero (7-5-06). Tango bond. Le associazioni consumatori: non rinunciate alle cause contro le banche.

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Domenica 7 Maggio 2006 Il 12 termine ultimo per il ricorso con l’Abi contro Buenos Aires. Le associazioni consumatori: non rinunciate alle cause contro le banche Tango bond, come evitare l’ultimo casquet I consigli di Adusbef ai numerosi risparmiatori del Pesarese vittime del crack argentino di SIMONA SPAGNOLI PESARO - Anche a Pesaro l'Argentina ha fatto piangere tanti risparmiatori. Sono quelli che hanno comprato i cosiddetti tango-bond, le obbligazioni diventante “carta straccia” nel momento in cui il governo di Buenos Aires ha dichiarato bancarotta. Da allora sono partite numerose iniziative, dal concambio proposto dall'Argentina attraverso il quale è stato restituito il 30 per cento degli investimenti, fino alle transazioni con le banche per la restituzione del capitale investito con percentuali che variano dal 75 al 95 per cento. Ma in tanti devono ancora decidere cosa fare dei loro risparmi andati (quasi) in fumo. La scadenza più prossima è il 12 maggio, termine ultimo per aderire al ricorso che l'Associazione Bancaria Italiana (Abi) intende presentare all'Icsid, l'organismo arbitrale della Banca Mondiale, contro la Repubblica Argentina. Ma vale la pena aderire? Otto associazioni che difendono i consumatori, Adusbef e Federconsumatori in testa, sono convinte del contrario: «L'iniziativa - spiega Floro Bisello, presidente regionale dell’Adusbef - avrà tempi lunghi, esito incerto e, soprattutto, preclude altre azioni legali contro gli istituti bancari che hanno venduto i titoli a risparmiatori spesso ignari del rischio che correvano». E’ vero che si potrà cambiare idea, rivolgendosi successivamente alla propria banca per rinunciare all'iniziativa e intraprendere azioni alternative ritenute più opportune: ma il rischio è che scatti la prescrizione fissata nel prossimo dicembre 2006, termine oltre il quale non ci si potrà più rivolgere alla giustizia ordinaria. «Nell’attesa di decidere cosa fare - afferma Bisello - conviene inviare una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno interruttiva della prescrizione sia nei confronti della banca che ha venduto i titoli, sia nei confronti dell'Argentina». E la causa contro la banca? «Sicuramente è possibile, ci sono già centinaia di sentenze favorevoli ai risparmiatori, con percentuali altissime di vittoria: 95 su 100 a Roma, 75 a Milano». C'è poi, tra l'altro, anche un cavillo legale che riapre la speranza per chi ha investito in bond argentini. Su 113 emissioni, solo 15 potevano essere legittimamente collocate ai privati. Per tutti gli altri tango-bond, anche se l'investitore ha firmato l'informativa sul rischio e sull'eventuale conflitto di interessi, il contratto d'acquisto è nullo. In questo caso la banca dovrà restituire per intero l’investimento, interessi compresi.

09/05/2006

Documento n.5940

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