Da Il Giornale di Vicenza (23-12-05) Risparmio, legge al traguardo

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Risparmio, legge al traguardo Falso in bilancio, l’Unione attacca: così il reato è depenalizzato La bufera finanziaria Riforma in dirittura d’arrivo: fu promessa dopo i crac del 2003 Il governo ottiene tre voti di fiducia alla Camera. Oggi in Senato Roma. Si fa sempre più vicino il traguardo per la riforma del risparmio, promessa alla fine del 2003 all’indomani dei crac Cirio e Parmalat. La legge ha subìto un’accelerazione determinante dopo l’esplosione dello scandalo finanziario che ha portato in carcere l’ex amministratore delegato di Bpi Giampiero Fiorani e alle dimissioni del governatore di Bankitalia Antonio Fazio. Mentre il governo stringe sul nome del successore di Fazio, ieri la Camera ha approvato il disegno di legge che oggi tornerà al Senato per l’approvazione definitiva: due saranno i voti di fiducia. Nel corso del suo tormentato iter parlamentare, iniziato ormai quasi due anni fa, la contesta riforma si è arricchita delle nuove regole sulla governance della Banca d’Italia. Le modifiche sostanziali apportate al disegno di legge nel corso del passaggio alla Camera riguardano la riforma di Via Nazionale e le norme sul falso in bilancio. Novità sulle quali il governo ottenuto ieri tre voti di fiducia alla Camera. Sulla Banca d’Italia viene modificato il mandato a termine per il governatore che sarà di 6 anni rinnovabile una sola volta e non più di 7 anni non rinnovabile. Si introducono nuovi criteri di nomina per il numero uno di Via Nazionale: la nomina e la revoca sono decise con un decreto del capo dello Stato, su proposta dell’esecutivo, sentito il parere del Consiglio superiore di Bankitalia. Oltre a questa rivoluzione ai vertici di Via Nazionale, però, la legge che si appresta ad essere definitivamente licenziata oggi dal Parlamento prevede il rafforzamento dei poteri dell’Antitrust sulla concorrenza bancaria, il tetto al 30% del capitale per il diritto di voto delle Fondazioni nelle assemblee delle banche, l’istituzione a Palazzo Chigi di una commissione per la tutela del risparmio.Sulla proprietà dell’Istituto centrale, invece, viene introdotta una moratoria di 3 anni prima del trasferimento delle quote azionarie allo Stato. Sul reato di falso in bilancio si ripristina il testo della prima lettura alla Camera, ammorbidendo di fatto l’impianto sanzionatorio, ma inasprendo invece il reato di attentato al risparmio. Una scelta che ha bloccato ogni dialogo con l’opposizione, che ha quindi votato contro alla riforma: «Per difendere i risparmiatori», denuncia l’Unione, «alla luce di queste regole a nulla sono serviti i crac Parmalat e Cirio». Per l’opposizione è proprio il falso in bilancio «la vera ragione» che ha convinto il governo a porre la questione di fiducia. Il capogruppo Ds Violante, ha commentato: «Questa legge sul risparmio è tardiva, gli italiani sono stati penalizzati dai rinvii e ancora una volta l’intervento della magistratura ha supplito alle difficoltà della politica». «Tre voti di fiducia per avallare l’approvazione di una pessima legge che non tutela i risparmiatori», ha detto il deputato della Margherita Lettieri, per il quale le norme relative alla governance societaria e alle operazioni tra parti correlate lasciano ampi spazi di «irresponsabilità e impunità per coloro che senza etica alcuna violeranno le leggi e continueranno a falsificare i bilanci». Denuncia quindi che, la depenalizzazione del falso in bilancio coniugato con l’ex Cirielli e un’eventuale amnistia «porterebbe alla totale impunità anche personaggi quali Tanzi, Fiorani, Ricucci e i loro soci». Per il leader del Prc Bertinotti «un reato pesantissimo come il falso in bilancio viene depenalizzato ed in alcuni casi addirittura ammesso». «La legge sul risparmio del centrodestra è l’ennesimo insulto ai risparmiatori italiani», afferma Pecoraro Scanio (Verdi), «a nulla sono serviti scandali e crac finanziari che hanno volatilizzato i risparmi di migliaia e migliaia di cittadini». Secondo il Polo, invece, la fiducia è stata posta per «velocizzare l’approvazione di una buona legge che tutela i risparmiatori e riforma la Banca d’Italia», dice la vicepresidente dei deputati di Forza Italia Bertolini. Duro invece il presidente dell’Adusbef, Lannutti: «L’ennesimo salvacondotto, dopo la ex Cirielli, offerto ai bancarottieri ed ai truffatori di professione, che potranno proseguire nella distruzione del pubblico risparmio».

24/12/2005

Documento n.5477

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