Da Avanti! 27/09/2004 VIAGGIO TRA LE SIGLE DELLE ASSOCIAZIONI

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Da Avanti! 27/09/2004 VIAGGIO TRA LE SIGLE DELLE ASSOCIAZIONI CHE HANNO COME OBIETTIVO PRINCIPALE LA TUTELA DEI CITTADINI-UTENTI - Un esercito a difesa di prezzi e consumatori Da mesi bucano le prime pagine dei giornali, sono organizzate in gruppo o viaggiano da sole mosse da un obiettivo: la tutela dei cittadini-utenti. Per garantirla hanno a disposizione, ogni anno, più di 28 milioni di euro, esclusi i contributi statali ed europei. Sono le associazioni dei consumatori, vivace realtà del panorama italiano, che negli ultimi anni hanno dato vita a dure battaglie dalla Rc auto al caro-euro, passando per i crack Cirio e Parmalat), che le ha portate ad esser considerate sia dal governo che dalla finanza italiana. A livello locale, regionale e nazionale, cercano di svolgere un’azione capillare ma - si lamentano - i fondi a disposizione sono quelli che sono. Al di là delle quote degli iscritti (si va da 1 euro simbolico fino a 67 euro l’anno, per un totale di 28,2 milioni di euro) il consumerismo italiano può contare anche su 3 miliardi di vecchie lire l’anno di finanziamenti pubblici e ad altri fondi legati alla presentazione di progetti ed all’avvio di programmi di informazione e di orientamento. E su questo fronte, quello delle entrate, le polemiche fra le sigle non mancano, con accuse reciproche di ricevere soldi da aziende e talvolta partiti. Ma una boccata d’ossigeno quest’anno é arrivata: il ministero delle Attività produttive ha infatti destinato 10 milioni di euro provenienti dalle multe antitrust inflitte alle compagnie assicurative nel 2000 al finanziamento dei progetti proposti dalle associazioni. L’anno scorso, complessivamente, sono stati stanziati 13 milioni di euro per ventisette progetti proposti, con l’Associazione dei consumatori e degli utenti che si è vista approvare tre progetti incassando 1,48 milioni di euro. "Viviamo con due forme di tesseramento - spiega Antonio Longo, presidente del Movimento difesa del cittadino -. Una semplice, che prevede il pagamento di un’euro l’anno. Chi invece volesse usufruire di servizi di consulenza pagherà annualmente 25 euro. Si tratta però di entrate che coprono solo il 10-20 per cento del budget annuale. Il resto lo ricaviamo dai progetti". "Viviamo con le quote dei nostri associati e per questo non possiamo permetterci dipendenti", afferma invece il presidente dell’Adusbef, Elio Lannutti. Divise su questioni economiche, anche le strategie per difendere i cittadini dai soprusi sono diverse. C’é chi preferisce l’azione eclatante e chi lavora più sottotono, ognuna nei settori in cui è specializzata: l’Adusbef, ad esempio, è uno dei punti di riferimento per problemi con banche ed assicurazioni, il Movimento difesa del cittadino è più attento ai disagi della pubblica amministrazione, mentre il Codacons è attivo soprattutto a tutela della privacy e delle utenze. Nonostante, questo, però tutte stanno ampliando il proprio raggio d’azione, da sole o in compagnia cavalcando l’evento del momento: le due maggiori formazioni sono Consumatori indipendenti, che raggruppa il Movimento difesa del cittadino, Cittadinanzattiva, Unione nazionale consumatori, Movimento consumatori e Confconsumatori e l’Intesa dei consumatori (che riunisce Codacons, Federconsumatori, Adusbef ed Adoc), ed è nata, sottolinea Lannutti, con l’euro, o meglio "con l’impennata dei prezzi dovuta al changeover". Il nodo-prezzi, infatti, è uno dei cavalli di battaglia del consumerismo italiano, che ha avviato una vera e propria lotta a colpi di scioperi della spesa, contro i commercianti sui quali hanno fatto ricadere la colpa dei rincari che si sono verificati con l’arrivo della moneta unica. Rialzi di cui "l’Istat non sembra essersi accorto" precisano le associazioni, che a cadenza settimanale o quasi calcolano gli effetti degli aumenti sulle tasche della gente. A questo tema, ormai dominante da qualche anno, se ne aggiungo altri, primo fra tutti quest’anno "il risparmio tradito" dopo i casi Parmalat e Cirio. Non si è salvato nessuno alle critiche delle associazioni: dalle istituzioni al governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio. E proprie alle banche, insieme alle assicurazioni, il consumerismo italiano sta dando battaglia forte di un importante e recente successo: la multa dell’Antitrust alle compagnie assicurative. Ecco di seguito una fotografia del consumerismo italiano, dalla normativa al Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (Cncu) passando per un ritratto delle singole associazioni. Con la legge 281 del 1998 viene istituto presso il ministero delle Attività produttive il Cncu, composto dai rappresentati delle associazioni dei consumatori. Il presidente del Cncu è in carica tre anni e viene nominato con decreto del presidente del Consiglio su proposta del ministero delle Attività produttive. L’attuale presidente è Daniela Primicerio. La copertura delle spese del Cncu è valutata in 3 miliardi di vecchie lire l’anno: due miliardi sono per le attività direttamente svolte dal Consiglio, il miliardo restante viene invece ripartito fra le associazioni dei consumatori che svolgono attività editoriali. Con la legge viene anche creato l’elenco nazionale delle associazioni dei consumatori. L’iscrizione all’elenco è la discriminate per entrare a far parte o meno del Cncu. Il decreto legge del 24 maggio 2001 stabilisce, invece, i criteri per il finanziamento di progetti promossi dalle associazioni: il contributo massimo è del 70 per cento della spesa totale fino ad un massimo di 300 milioni. Si tratta di fondi cumulabili con altri contributi pubblici concessi per il medesimo progetto da programmi comunitari e dalle province autonome di Trento e Bolzano. UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI: fondata nel 1955 (é la più anziana fra quelle del Cncu) è specializzata in servizi pubblici e sicurezza prodotti ed impianti. Annovera più di trentacinquemila iscritti, ai quali viene chiesto di contribuire con 26 euro all’anno. LEGA CONSUMATORI: fondata nel 1971 conta su oltre trentasettemila iscritti (25 euro quota iscrizione annuale). è specializzata in clausole vessatorie, banche, accesso al credito. La Lega, così come l’Adiconsum, era inizialmente entrata a far parte di quelle che si chiamava Coalizione dei consumatori e che, in seguito proprio alle defezioni di Adiconsum e Lega, è divenuta Consumatori indipendenti. ALTROCONSUMO: la maggiore realtà italiana con più di duecentosettantamila iscritti (67 euro quota iscrizione). è specializzata nei settori assicurativo e fiscale. è stata fondata nel 1973. CONFCONSUMATORI: la diffusione delle procedura di conciliazione è una delle specialità dell’associazione, nata nel 1976 e che conta più di ventinovemila iscritti. CITTADINANZATTIVA: specializzata in sanità e diritto del malato. è stata fondata nel 1978 e conta oltre trentaseimila iscritti. ASSOCIAZIONE CONSUMATORI UTENTI: nasce nel 1984. La quota di iscrizione pagata dagli oltre centocinquemila iscritti è di un euro. I principali settori di attività sono l’agroalimentare, il commercio elettronico ed i servizi telefonici, telematici ed a rete. MOVIMENTO CONSUMATORI: più di 25 euro l’anno vengono chiesti ai circa trentamila iscritti. Nata nel 1985 ha fra i principali settori d’attività le assicurazioni e le utenze telefoniche. CODACONS: gli oltre trentamila tesserti pagano circa 50 euro l’anno. L’associazione è stata creata nel 1986 e la sua attività si concentra sulla pubblicità ingannevole, le utenze e la privacy. ADICONSUM: utenze domestiche e viaggi e turismo sono i punti di forza dell’associazione, creata nel 1987 ed alla quale sono iscritti quasi ottantamila consumatori. La quota d’iscrizione è 31 euro l’anno. ADUSBEF: nata nel 1987 per cercare di riequilibrare i rapporti scorretti fra banche, assicurazioni ed utenti. Agli oltre trentasettemila iscritti viene chiesto un contributo annuo di 25 euro. Il 7 gennaio 2002 con Adoc, Codacons e Federconsumatori ha dato vita all’Intesa dei consumatori. MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO: creato nel 1987, fa parte ora dell’area di Lega-Ambiente dopo aver trascorso vari anni nell’area radical-socialista. I trentaduemila iscritti possono decidere di pagare annualmente un contributo simbolico di un euro o di sborsarne 25 nel caso in cui vogliano usufruire dei servizi di consulenza messi a disposizione dall’associazione. Il settore di punta è la pubblica amministrazione. FEDERCONSUMATORI: fondata nel 1988, offre ai suoi cinquantamila iscritti soprattutto servizi di assistenza giuridico-legislativa. ADOC: Ai trentacinquemila tesserati e più viene chiesto di pagare 30 euro l’anno. L’associazione è stata fondata nel 1988 ed è specializzata in pubblicità ingannevole e programmi televisivi per bambini. CENTRO TUTELA CONSUMATORI UTENTI: nata negli anni 1990, precisamente nel 1993, si occupa soprattutto di pubblicità ingannevole e controversi di tipo transfrontaliero. CASA DEL CONSUMATORE: è la più giovane realtà italiana. L’associazione infatti è stata creata nel 2001. I suoi iscritti sono circa trentacinquemila (30 euro quota iscrizione) e le sue specializzazioni le utenze, i viaggi e le assicurazioni.

28/09/2004

Documento n.4144

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