Da APcom (16-12-05) ADUSBEF: BPI DEVE RESTITUIRE ADDEBITI AI CORRENTISTI
ANTONVENETA/ADUSBEF: BPI DEVE RESTITUIRE ADDEBITI AI CORRENTISTI Adusbef e Federconsumatori presentano nuovo esposto Roma, 16 dic. (Apcom) - "Adusbef e Federconsumatori,di fronte alla indeterminatezza del rimborso promesso dal dr. Divo Gronchi a quei correntisti che fanno richiesta, hanno inviato ulteriori esposti-denunce ad integrazione di quelli fatti nel febbraio 2005- alle Procure della Repubblica, affinché vengano stornate d’ufficio, con i relativi interessi, tutte le somme indebitamente ed illegalmente addebitate oltre ad interessi e commissioni" Lo dice una nota dell’Adusbef che ripercorre la vicenda degli addebiti straordinari che molti clienti Bpi si sono trovati sugli estratti-conto e che, secondo i giudici di Milano, servivano a ricoprire le perdite registrate dall’ex ad Gianpiero Fiorani e dai suoi complici nel realizzare operazioni illeciti.. "Lo scippo con destrezza effettuato dalla ex Banca Popolare di Lodi a danno di 1 milione di correntisti,venne denunciato dall’Adusbef a 13 Procure della Repubblica, in data l0 febbraio 2005, al Governatore della Banca d’Italia Fazio ed al Cicr dopo le sorprese,piovute sul capo dei clienti BPL tra Capodanno e la Befana del 2005- ricorda il comunicato -. Quegli addebiti corposi fino a 105 euro per voci curiose,come "spese postelegrafoniche" (35 euro), "commissioni d’urgenza" (50 euro), "spese di amministrazione" (30 euro), disinvoltamente sottratti ai correntisti (eccetto quelli residenti nella Provincia di Lodi), vennero subito segnalati all’Adusbef,che fece scattare una serie di denunce". Scriveva allora Adusbef: "In alcuni casi, di fronte alle proteste, le agenzie promettono di restituire i disinvolti addebiti, apparentemente effettuati per fare cassa, senza che vi sia la certezza del ristorno, né la parità di condizione tra tutti i correntisti. Adusbef ha presentato diversi esposti-denunce alle Procure della Repubblica, chiedendo di accertare se il comportamento del Gruppo bancario Popolare di Lodi, nell’addebitare somme consistenti alla massa dei correntisti apparentemente non giustificate da servizi offerti, non possa configurare illeciti penalmente rilevanti che si chiede di individuare e perseguire anche con il sequestro immediato dei software che hanno generato l’invio degli estratti conto". "Le "spese "postelegrafoniche", il "recupero spese amministrative comparto titoli", le "commissioni d’urgenza", o le "commissione straordinaria impieghi finanziamenti", accompagnate da un relativo importo, giustificati dalla BPL ad "errori dei sistemi informatici procedurali", non erano dovute, come stanno accertando le inchieste penali della magistratura, alla quale deve andare la più alta gratitudine dei consumatori e degli utenti del Paese".16/12/2005
Documento n.5431