CORRUZIONE: GROSSI,IL RE DELLE BONIFICHE, BONIFICAVA CON COSTOSI OROLOGI AMICI E SODALI PER 6 MILIONI DI EURO

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A MILANO è SEMPRE L'ORA DI GROSSI - gli inquirenti hanno calcolato che dei 22 milioni di fondi neri creati all’estero con le sue off-shore, IL re delle bonifiche abbia speSO fino a 6 milioni e mezzo di euro IN preziosissimi orologi DA REGALARE - CACCIA APERTA AI FORTUNATI, ELENCATI Solo CON il nome però, E il cognome puntatO.... Paolo Colonnello per "La Stampa" Un tipo generoso il «re delle bonifiche» Giuseppe Grossi, finito in carcere la settimana scorsa per le bonifiche «gonfiate» dell'area Montecity-Santa Giulia: ad ogni festa comandata partiva il giro di regali, ad amici e collaboratori, uomini politici e soci d'affari. Di solito orologi di valore che l'imprenditore milanese andava a comprare, o faceva acquistare, dal suo rivenditore di fiducia, l'orefice Carlo Verga, negozio a due passi dal Duomo. Quasi una mania quella di Grossi o forse una necessità, tanto che gli inquirenti, che lo hanno indagato anche per corruzione, hanno calcolato che dei 22 milioni di fondi neri creati all'estero con le sue off-shore, l'imprenditore abbia riportato in Italia una buona parte del malloppo per spendere fino a 6 milioni e mezzo di euro nei preziosissimi orologi. Giuseppe Grossi - lista di chi riceveva gli orologi In parte li teneva per sé, perché Grossi, oltre a collezionare Ferrari e auto di lusso, nel suo caveau ne custodiva centinaia. Ma in parte finivano agli «amici», il cui elenco si ritrova quasi per caso, scritto a mano su fogli di quaderno o della sua Green Holding, tra le migliaia di pagine dei faldoni dell'inchiesta depositati agli avvocati e ora all'esame della Gdf. Rosanna Gariboldi - assessore della provincia di Pavia e moglie di Gianfranco Abelli Una lista puntigliosa, con tanto di modello regalato e valore dell'orologio e, a fianco, il nome del «fortunato». Solo il nome però, con il cognome puntato. O sigle, abbreviazioni, pseudonimi. Come «Puzzola», destinatario di due orologi da 9.612 euro ciascuno. O «Brontolo» che può sfoggiare un Daytona in oro da 15 mila e 625 euro. Ma ecco un certo Giancarlo A. (Abelli, il vicecoordinatore nazionale del Pdl?) cui spetta un cartier Paris, due fusi, in oro bianco da 19mila e 500 euro. E poi Maurizio L. con un Patek Philippe che sfiora i 12mila euro, oppure un certo Maurizio B. che riceve un Parmigiani in oro rosa da 20 mila euro. C'è Petro che riceve un orologio da 11.800 euro e «Willy» (intercettato come un uomo del Pirellone) che a Natale riceve un Patek Philippe da 9.300 euro; a Leone un Rolex da quasi 15 mila. Visconti un Jeager L.C. da 8.900 euro. Il pezzo più pregiato (a un destinatario senza nome né sigla), è nella lista della società off-shore Ma.te.co: un Rolex data in oro giallo e bracciale in oro da 175 mila euro. Toccherà adesso a Grossi attribuire volti e cognomi dei beneficiari.

28/10/2009

Documento n.8263

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