CONSOB: ECCO LE PROVE ! LA SANZIONE INFLITTA ALL'ADUSBEF E' UNA RAPPRESAGLIA. CONSOB ED UNICREDIT DOVRANNO PAGARE MOLTO CARO

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Lannutti si ribella e contrattacca ( Milano Finanza (MF) del 03/12/2009 ) MF sezione: Mercati Globali data: 03/12/2009 - pag: 16 autore: autodifesa del presidente dell'Adusbef all'indomani della sanzione da 100 mila Euro Lannutti si ribella e contrattacca In una lettera a MF-Milano Finanza il senatore Idv accusa la Consob di commistione con Abi e Unicredit Dopo la sanzione amministrativa inflitta a Elio Lannutti dalla Consob per una violazione risalente al 2007, il presidente dell'Adusbef ha inviato a MF-Milano Finanza la lettera che segue a tutela del suo buon nome e della sua onorabilità. Naturalmente il senatore Lannutti si assume per intero la responsabilità dei contenuti della missiva, sia nei confronti della Consob sia di Unicredit. La Consob di Lamberto Cardia ha sanzionato uno dei pochi rappresentanti dei risparmiatori che denuncia da anni condotte di vera e propria criminalità economica, per screditarne il prestigio e svilirne la costante azione a tutela dei cittadini, invece di punire i comportamenti fraudolenti dei banchieri che spacciando montagne di derivati avariati commisurati alle stock option, hanno determinato il crollo delle economie, dei pil e dei mercati, oltre alla distruzione di milioni di posti di lavoro disseminando povertà e miseria. Ma nella foga di irrogare una sanzione commissionata da Unicredit, la Consob ha travalicato il codice penale, configurando condotte criminali atte a far ritenere che sia stata la mia dichiarazione pubblicata su un giornale minore a determinare il crollo del titolo Unicredit, passato in breve da oltre 7 euro fino a un minimo di 0,594 euro, e non i comportamenti fraudolenti dei banchieri che hanno generato la crisi per avidità smisurata e sete di guadagno.Nella sanzione inflitta per manipolazione dei mercati, l'unica manipolazione è infatti quella della Consob che, mediante un falso grossolano, ha affermato che le mie dichiarazioni su Unicredit avrebbero affossato il titolo che al contrario aumentò dello 0,33% passando da 5,93 euro a 5,95 euro il 16 ottobre 2007, giorno in cui venne pubblicata la mia dichiarazione quale presidente Adusbef.Il falso grossolano, volutamente ignorato da una Consob accecata da un teorema sanzionatorio, riguarda le date. Adusbef e Federconsumatori denunciano infatti Unicredit a dieci Procure della Repubblica il 15 ottobre 2007, giorno successivo alla puntata di Report incentrata sul tema dei derivati. Adusbef rilascia una dichiarazione che viene pubblicata il 16 ottobre 2007. Il titolo Unicredit, lo stesso 16 ottobre, guadagna lo 0,33% attestandosi a 5,95 euro, mentre è il giorno dopo, il 17 ottobre, che perde il 2,40%. Non esiste quindi alcuna correlazione tra l'articolo e la caduta del titolo che avrebbe configurato l'eventuale manipolazione. Questo non «trascurabile» dettaglio, che Consob ha volutamente ignorato se non addirittura manipolato per perseguire un teorema, ha portato a sanzionare le limpide attività di Adusbef e del suo presidente a tutela dei diritti dei risparmiatori.Oltre al ricorso alla Corte d'appello, che metterà in luce con più evidenza il perseguimento di un teorema volto a infangare il prestigio, l'onore e la rettitudine morale di un'associazione e del suo presidente che non hanno mai chinato la testa verso i banchieri e altri potentati economici, cercheremo di smontare un atto intimidatorio, una rappresaglia della Consob commissionata da Unicredit a conferma di una commistione, veri e propri rapporti incestuosi, di alcuni commissari e dirigenti Consob con l'Abi e le banche: una contiguità con le imprese vigilate da recidere al più presto. Adusbef citerà quindi Consob e Unicredit anche in sede civile, per congrui risarcimenti da devolvere alla costituzione di un fondo di tutela per le vittime dei crack finanziari e industriali.Elio Lannutti ( Milano Finanza (MF) del 03/12/2009 )

03/12/2009

Documento n.8314

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