BPI-FURBETTI DEL QUARTIERINO:ADUSBEF CHE AVEVA DENUNCIATO LE MALEFATTE DI FIORANI,FAZIO & C.SI COSTITUISCE PARTE CIVILE CON IL PROF. ALFREDO GALASSO.

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Nell'istanza depositata a Milano per chiedere un risarcimento di 10 milioni l'accusa di ( Cittadino, Il del 31/12/2007 ) Stampa - Guida Adusbef, parte l'attacco alla vecchia Popolare L'associazione chiede di costituirsi parte civile contro Fiorani e gli altri indagati n Condotte truffaldine e artificiose" che hanno provocato "allarme tra il pubblico dei risparmiatori/investitori". Così l'Adusbef, associazione nazionale che difende i clienti delle banche, definisce i comportamenti dei soggetti protagonisti, nel 2005, della fallita scalata all'Antonveneta. Oggi i loro nomi campeggiano sulla richiesta di costituzione di parte civile presentata dall'Adusbef tramite il proprio legale Alfredo Galasso.Il professore siciliano, esperto di diritto penale, era presente lo scorso 18 dicembre alla ripresa dell'udienza preliminare per il processo Antonveneta, che al palazzo di giustizia di Milano. E in quella sede ha depositato la richiesta di costituzione di parte civile: un manoscritto di 18 pagine nel quale ricostruisce le vicende della fallita scalata e chiede ai suoi protagonisti un maxi risarcimento di 10 milioni di euro. Per ottenere questa cifra l'Adusbef si è costituita parte civile contro tutti gli indagati del procedimento, in totale una sessantina di persone, tra cui moltissimi lodigiani. Ci sono ovviamente l'ex amministratore delegato della Banca Popolare Italiana Gianpiero Fiorani, l'ex direttore finanziario Gianfranco Boni, gli ex alti dirigenti Giovanni Vismara e Attilio Savarè e l'ex presidente della banca Giovanni Benevento. Ma nel lungo elenco, più volte pubblicato dai quotidiani, figurano anche gli ex vertici di Unipol Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti, l'ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio, l'onorevole di Forza Italia Luigi Grillo, l'imprenditore bresciano Emilio Gnutti e gli immobiliaristi romani Stefano Ricucci e Danilo Coppola. A loro, e agli altri indagati, la procura di Milano contesta a vario titolo diversi reati: dall'aggiotaggio (cioè la pratica di fornire false informazioni al mercato) all'ostacolo alle autorità di vigilanza, cioè alle istituzioni finanziarie che avrebbero dovuto controllare le regolarità della scalata di Bpi ad Antonveneta. "I comportamenti illeciti contestati agli odierni imputati - scrive il professor Galasso nella richiesta danni presentata per conto dell'Adusbef - rappresentano una vasta e articolata gamma, appunto, di condotte "truffaldine e artificiose", che hanno prodotto una grave alterazione del mercato degli strumenti finanziari. Non meno grave, dal punto di vista dell'interesse sociale - aggiunge il legale - è l'attività illecita rivolta a ostacolare il controllo da parte degli organi di vigilanza, nel caso di specie in particolare della Consob". "Considerate la molteplicità e gravità delle condotte contestate agli odierni imputati ed ai responsabili civili, nonchè il notevole e ampio allarme determinato da siffatte condotte tra il pubblico dei risparmiatori/investitori - conclude Galasso - l'Adusbef ritiene di poter quantificare la richiesta di risarcimento danni in 10 milioni di euro, salva maggiore o minore quantificazione a opera del giudice". Lorenzo Rinaldi.

31/12/2007

Documento n.7044

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