BAZOLI (BANCAINTESA SAN PAOLO): INACCETTABILE CIO' CHE HANNO FATTO LE BANCHE AMERICANE ! MA LUI (BAZOLI) , DOV'ERA ?

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tratto da: ILSOLE24ORE.COM > Finanza e Mercati Bazoli: secondo semestre difficile per l'economia e per l'occupazione di Giuseppe Chiellino 23 maggio 2009 Borgo Bagnaia (Siena) - «La maggior parte delle aziende sta vivendo una situazione di sospensione. Solo una piccola parte va molto bene. Ma ci sono anche alcune aziende che stanno entrando in crisi e temo che le conseguenze sull'occupazione e sull'economia reale si faranno sentire nella seconda parte dell'anno». E' questa l'analisi "preoccupata" che Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo ha fatto della situazione economica italiana. Invitato al convegno "Crescere tra le righe" che a Bagnaia, in provincia di Siena, ha messo di fronte per due giorni giovani studenti, banchieri, imprenditori, giornalisti, politici e rappresentanti delle istituzioni, Bazoli ha risposto alla sollecitazione di una studentessa che chiedeva la differenza tra finanza ed economia reale, più volte richiamata da quando è iniziata la crisi che da finanziaria si è estesa all'economia. "Cos'è la finanza contrapposta all'economia reale? Economia fittizia?" ha chiesto la giovane di un liceo di Rimini? E Bazoli ha risposto spiegando le proprie preoccupazioni per il secondo semestre del 2009, "quando le conseguenze di questa situazione di sospensione si faranno sentire sull'occupazione. Questo è il mio piu' grande timore" ha detto il professore-banchiere "e cioè che i problemi maggiori li avremo nel secondo semestre, sotto il profilo dell'occupazione". Intanto, ha segnalato Bazoli, il sistema bancario, che in Italia "è solido", sta "assistendo all'aumento delle sofferenze". Già nel 2008, secondo l' Associazione bancaria italiana, il rapporto tra nuove sofferenze e impieghi alle aziende è raddoppiato, passando dall'1% al 2% (mentre per le famiglie é salito dallo 0,8% all'1 per cento). Allo stesso tempo, "non riparte la domanda di investimenti". A questo punto, ha proseguito Bazoli, «la cosa più importante è pensare a come si può uscire dalla crisi». Una ricetta? «La lascio alle autorità di Governo – è la risposta – ma dico che bisognerà fare qualcosa: forse può essere stato saggio, sottolineo forse, non fare grandi annunci o interventi molto netti. Ma ora arriva il momento in cui dovranno essere prese posizioni molto chiare» per sostenere l'economia. Secondo il presidente del Cds di Intesa SanPaolo, «chi faceva previsioni sull'uscita dalla crisi nei mesi scorsi vendeva fumo. Ancora oggi viviamo una situazione di grande incertezza. Dobbiamo prepararci ad adottare interventi programmatici di stimolo per l'economia reale, con l'obiettivo di essere ben posizionati quando saremo fuori dalla crisi» che potrà irsi davvero superata «solo quando anche l'America ne sarà fuori». Inaccettabile ciò che hanno fatto le banche americane «Stuzzicato» da un altro studente sulle responsabilità delle banche nella crisi finanziaria, Bazoli ha allargato il ragionamento alle radici culturali del capitalismo, con un richiamo alle sue ragioni ideali ma anche alla dottrina sociale della Chiesa. «Sono necessarie modifiche molto importanti che però non dovranno farci uscire dal sistema di mercato» ha detto, definendo «inaccettabile ciò che hanno fatto le banche americane», il cui comportamento è indicato tra le cause principali della crisi. «E' inconcepibile dire che la crisi è arrivata inaspettata. E' necessaria una svolta di fondo» perché al fondo della crisi «c'è stata una ricerca smodata del profitto e in tempi sempre più stretti». Puntando il dito sulla logica trimestrale dei bilanci, Bazoli ha affermato che «la necessità di un fondamento di stabilità vale per chi governa ma anche per le banche».

25/05/2009

Documento n.7936

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