BANKITALIA: LA PROVA PROVATA DELL'OMESSA VIGILANZA DEI CAPI BANKITALIA ANCORA A PIEDE LIBERO, IN MERITO AL RICICLAGGIO DI SAN MARINO.

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2007, ROSSI DENUNCIA IL MARCIO DI SAN MARINO: A BANKITALIA OCCORRONO DUE ANNI PER FAR PULIZIA... L'ultima volta che Guido Rossi, il celebre giurista milanese, è venuto a Roma, è stato un paio di mesi fa quando il Club Canova gli ha conferito un premio durante una serata di gala all'hotel Parco dei Principi. Ieri il 78enne avvocato che ha la carica di professore emerito della Bocconi (la madre di tutti i sapientoni) è riapparso in un convegno organizzato dall'Associazione Amici della Luiss, l'università di Confindustria che lo ha invitato a discutere sulle nuove regole per governare l'economia. A fare gli onori di casa non era uno studioso o un banchiere, ma Francesco Gaetano Caltagirone, il costruttore romano che da un po' di tempo sprizza una virilissima vivacità da tutti i pori. E insieme a lui c'erano Bini Smaghi, il banchiere fiorentino che sogna di prendere il posto di Draghi, il Patriarca di Venezia, Angelo Scola, e il ragazzo invecchiato dei Parioli Monteprezzemolo che invece di andare a Berlino dove si decide il futuro della Fiat ha ascoltato con molta attenzione l'intervento di Guido Rossi. Il Professore non ha deluso le aspettative perché quando lo chiamano a parlare delle nuove regole per la finanza, può vantarsi di aver battuto sul tempo tutti gli economisti e di aver previsto l'apocalisse dei mercati. La sua ricetta è in linea con il pensiero di Giulietto Tremonti e del Governatore di via Nazionale che domani mattina terrà la sua annuale Relazione davanti al gotha delle banche e della politica. È probabile che nel grande salone di Palazzo Koch ci sia anche lui, Guido Rossi, che è stato presidente della Consob dal febbraio dell'81 all'agosto dell'anno successivo, ed è altrettanto probabile che sul suo volto appaia un'aria soddisfatta perché nei giorni scorsi ha riportato un successo significativo proprio nei confronti della Banca d'Italia e del suo Governatore. La vicenda risale al novembre 2007 quando con una memoria di 17 pagine inviata al capo della Vigilanza di Bankitalia, SuperGuido ha denunciato una serie di gravi irregolarità all'interno del Gruppo Delta, una holding finanziaria costituita nel 2002 dalla Cassa di Risparmio di San Marino e dalla società di management finanziario Estuari di Bologna. In questa occasione Guido Rossi difendeva le ragioni di Sopaf, una società quotata alla Borsa di Milano che deteneva circa il 24% della finanziaria Delta. La denuncia, che Dagospia ha potuto leggere integralmente, mette il dito su una serie di fatti gravi "che riguardano la trasparenza degli assetti proprietari e di governo di Delta", e si conclude chiamando in causa la Cassa di Risparmio di San Marino "capogruppo occulta di Delta". Come è noto il 4 maggio scorso i vertici di questa banca e di Delta sono finiti in galera con accuse pesantissime che riguardano il riciclaggio di denaro sporco, false fatturazioni e truffe ai danni dello Stato. Il terremoto ha sconvolto la piccola banca del Titano e ha riportato alla luce brandelli dell'indagine Why Not che il magistrato De Magistris condusse nel 2007 sul riciclaggio e la Loggia di San Marino. L'aspetto curioso di tutta la vicenda è che da quando Guido Rossi (difensore di Sopaf) ha spedito la sua denuncia a via Nazionale, la Banca d'Italia non ha ritenuto (a quanto risulta) di prendere provvedimenti, e solo il 5 maggio scorso, cioè all'indomani degli arresti dei banchieri di San Marino, ha emesso un comunicato che revoca le autorizzazioni concesse alla Cassa di Risparmio di San Marino e nomina commissari per la gestione provvisoria della holding finanziaria Delta. Il comunicato della Banca d'Italia parla di indagini concluse già nel febbraio di quest'anno, ma è certo che Guido Rossi e gli ambienti della finanza si aspettavano una maggior tempestività da parte di via Nazionale.

28/05/2009

Documento n.7945

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