BANCHE: SE IL FINANCIAL TIMES ELEGGE IL VAMPIRO DI GOLDMAN SACHS,QUALE LLOYD BLANKFEIN, UOMO DELL'ANNO, LA SPERANZA E' MORTA !

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il "vampiro" blankfein uomo dell'anno per ft - angelo aquaro ( Repubblica, La del 27/12/2009 ) ANGELO AQUARO INVIATO A NEW YORK - Il quotidiano londinese ha scelto l´ad della Goldman Sachs Il "vampiro" Blankfein uomo dell´anno per FT "E´ il maestro del rischio che svolge il lavoro di Dio per la banca americana ma è poco amato" E pensare che non lo volevano assumere. Quando bussò con la sua bella application agli inizi degli anni 80, Lloyd Blankfein, classe 1954, il figlio di un impiegato delle poste del Bronx mandato in pensione dall´informatizzazione del servizio, trovò le porte sbarrate. Non c´era posto per lui alla Goldman Sachs: le sue referenze - la laurea in storia e poi la full immersion in legge, Harvard, gli inizi in uno studio legale di New York e la vacanza californiana per aiutare le major a sfuggire le tasse - non bastavano a garantirgli quel posto che desiderava più di ogni altra cosa. Ma la ruota della vita, si sa, a volte gira veloce come quella di Wall Street. Lloyd finì alla J. Aron e la compagnia, per sua fortuna, chiuse. E fu acquistata da Goldman Sachs. Se la fortuna aiuta gli audaci, mister Blankfein s´è meritato tutte le spintarelle di questo mondo. Per il Financial Times è lui l´uomo dell´anno 2009. Una nomina sbandierata con una excusatio più che petita: Blankfein è anche tra i manager più odiati di Wall Street e infatti il quotidiano londinese deve riconoscere che Mister Rischio, l´uomo che ha regalato alla sua banca i guadagni più grandi della sua storia - 46miliardi di netto, 23 miliardi di bonus per i trentamila dipendenti, media record di 700mila dollari a impiegato - è pure l´uomo che nell´ambiente raccoglie poco amore: «E´ il maestro del rischio che svolge il lavoro di Dio per Goldman, ma è poco amato», scrive il quotidiano. Ed è il manager che Matt Taibbi, il reporter di Rolling Stone stella del giornalismo politico ed economico, chiama "il Vampiro". E´ sempre lui, Blankfein, il capofila di quella razza padrona che privatamente Barack Obama ha battezzato Fat Cats, quei gattoni della finanza che ingrassano avidamente ai danni di qualcun altro. Del contribuente, magari, come sospetta il procuratore Andrew Cuomo, che ha aperto un´inchiesta su una delle pagine più oscure della recovery, della ripresa Usa: Goldman Sachs è infatti accusata di aver fatto indirettamente bei soldoni grazie al salvataggio (pagato dallo stato) del gigante delle assicurazioni Aig. Per carità: è stato lui stesso, Lloyd Blankfein, a riconoscere qualche tempo fa che i big di Wall Street avevano avuto delle responsabilità nel Grande Buco. E mentre cresceva la polemica dei superbonus aveva annunciato un piano da mezzo miliardo di dollari per aiutare le piccole imprese. Non basta, aveva tuonato il New York Times: riducete i bonus. E Blankfein: i bonus sono un diritto/dovere ma questa volta niente cache: ripagheremo i nostri executives in azioni bloccate per 5 anni. Così l´uomo dell´anno - 54 milioni di dollari di stipendio, 615 milioni in azioni, un appartamento da 26 milioni di dollari al 15 di Central Park West - continua a godere di fama bifronte. L´altro giorno ha scoperto per esempio che i rivali di Morgan Stanley lo avrebbero sorpassato al fotofinish nella classifica M&A, Merger and Acquisition, quella che valuta l´attività di un istituto tra acquisizioni e fusioni: 535,8 miliardi contro 574,3. Piccolo grande schiaffo. Chissà che si inventerà adesso il Vampiro.

27/12/2009

Documento n.8370

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