BANCHE: GERONZI STA PER CALARE IL TRIS 1DA MEDIOBANCA A GENERALI ED RCS.CON L'APPOGGIO DI TRONCHETTI E CALTAGIRONE

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Geronzi sta per calare il tris: da Mediobanca-Generali a Rcs - La mossa del banchiere di Marino parte dalla stessa Mediobanca, alla presidenza dovrebbe salire l’attuale vicepresidente Tronchetti Provera (in Pirelli smentiscono); mentre Geronzi planerebbe, con l’appoggio di Caltagirone, sulla presidenza delle Assicurazioni Generali - Il terzo lato del nuovo “triangolo del potere” si chiama Rcs MediaGroup.... John Hawkins per il settimanale Soldi Si dice che di solito nei Salotti Buoni del capitalismo italiano è tutto un fiorire di pettegolezzi, ma poi non succede mai nulla di concreto. E invece pare proprio che la primavera di quest'anno registrerà alcuni significativi mutamenti tra gli equilibri dei Poteri Forti della Penisola: cambiamenti che, quasi inevitabilmente, portano il segno della leadership politica di Silvio Berlusconi che è anche e sempre di più una leadership finanziaria. Regista della triplice mossa è, manco a dirlo, Cesare Geronzi, il presidente di Mediobanca, da tempo vicino al Cavaliere. La mossa del banchiere di Marino sogna così un "filotto" che parte dalla stessa Mediobanca, alla presidenza della quale dovrebbe salire l'attuale vicepresidente e industriale "doc" Marco Tronchetti Provera (anche se in Pirelli smentiscono); mentre Geronzi planerebbe, con l'appoggio di Francesco Gaetano Caltagirone, sulla presidenza delle Assicurazioni Generali. Il terzo lato del nuovo "triangolo del potere" dell'era berlusconiana si chiama Rcs MediaGroup. Qui l'operazione Geronzi prevede che al notaio Piergaetano Marchetti resti la presidenza della holding mentre i soci forti del patto del sindacato, in una sorta di duplicazione del consiglio d'amministrazione, si ritrovebbero anche nel cda della Rcs Quotidiani, per esercitare un più diretto controllo sui due asset principali e redditizi del gruppo, il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport. La sorpresa è che Geronzi, in questo supportato da Tronchetti, spinge Giuseppe Rotelli come presidente della Quotidiani. Rotelli, imprenditore sanitario operante perlopiù in Lombardia e legato a doppio filo al governatore uscente Roberto Formigoni ricandidato da Berlusconi alla guida del Pirellone, è azionista pesante di Rcs (sul cui pacchetto detenuto tramite Pandette Finanziaria segna pesanti minusvalenze) ma è tuttora fuori dal patto. Rotelli potrebbe sbarcare anche a monte, nel consiglio della holding, se ad esempio di dimettesse proprio il suo rappresentante, l'avvocato Marco De Luca. Nel board della Quotidiani potrebbe infine entrare Salvatore Ligresti, anch'egli da sempre vicino al premier. Del resto un uomo di fiducia dell'Ingegnere di Paternò, Massimo Pini, con un lungo trascorso socialista (era l'uomo di Bettino Craxi nel comitato di presidenza dell'Iri di Romano Prodi) e rappresentante di Fonsai nel patto Rcs, era stato il primo a chiedere apertamente un riequilibrio della linea politica del quotidiano di Via Solferino, giudicata troppo sbilanciata verso l'opposizione. Il direttore Ferruccio De Bortoli deve preoccuparsi?

20/01/2010

Documento n.8426

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