Aviaria, tra allarme e pericolosità.

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ROMA, 2 NOVEMBRE 2005 Aviaria, tra allarme e pericolosità Informazione e disinformazione al centro di un seminario dove virologi, microbiologi, massmediologi e nutrizionisti dell’Università Cattolica hanno portato differenti contributi sull’attuale "emergenza" alimentare [Pubblicato: 02/11/2005] Attenzione alla generazione di allarmismi, conoscenza più approfondita del fenomeno, informazione autorevole, univoca, semplice e trasparente della situazione. È questa la "ricetta" proposta da virologi, microbiologi, massmediologi e nutrizionisti dell’Università Cattolica, in occasione del seminario che si è svolto mercoledì 2 novembre presso il Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma sul tema La comunicazione del rischio nella sicurezza alimentare, tra informazione e disinformazione: il caso dell’influenza aviaria. Il seminario è stato promosso dal Gruppo di analisi e comunicazione del rischio alimentare e nutrizionale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, cui hanno preso parte i professori dell’ateneo Giovanni Fadda (Nella foto sopra mentre presenta il seminario), virologo della Facoltà di Medicina e chirurgia e presidente della Società Italiana di Microbiologia, Pier Sandro Cocconcelli (Nella foto a sinistra) , microbiologo della Facoltà di Agraria, Fausto Colombo (Nella foto a destra), docente di teoria e tecniche della comunicazione di massa presso la Facoltà di Lettere e filosofia, e Giacinto Miggiano, direttore del Centro di ricerche in nutrizione umana. Ospiti della Cattolica per l’occasione due autorevoli rappresentanti del Ministero della Salute: il professor Donato Greco, direttore generale del Dipartimento per la prevenzione sanitaria e del Centro per il controllo delle malattie del Ministero della Salute, e Romano Marabelli, direttore generale del Dipartimento per la sanità veterinaria e per gli alimenti. Tra i presenti i presidenti di alcune delle più importanti associazioni consumeristiche, tra cui Ennio Lannutti di Adusbef, Rosario Trefiletti di Federconsumatori e Giovanni Chiatti, del Dipartimento sanità del Codacons. Di influenza aviaria in queste settimane forse si è parlato troppo rispetto ai rischi effettivi legati a una possibile mutazione e successiva trasmissione del virus da uomo a uomo, che oggi non esiste e non si sa se e quando avverrà. Su questo punto hanno concordato i diversi relatori, che hanno sottolineato come le strategie di salute pubblica già programmate e che si stanno pianificando da parte delle autorità competenti per fronteggiare l’eventuale pandemia da aviaria sono da considerarsi valide. Occorre però mantenere alta l’attenzione e seguire l’evoluzione della situazione. Di seguito pubblichiamo i documenti che i professori della Cattolica, componenti del Gruppo di analisi e comunicazione del rischio alimentare e nutrizionale dell’ateneo, hanno presentato al seminario. Nicola Cerbino

04/11/2005

Documento n.5232

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