Aumenti. "La rata del mutuo è salita. del 50% in 20 mesi". di Gabriele Isman . Intervista a Elio Lannutti, presidente dell'Adusbef: "Per gli alimentar

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Aumenti. "La rata del mutuo è salita. del 50% in 20 mesi". di Gabriele Isman . Intervista a Elio Lannutti, presidente dell'Adusbef: "Per gli alimentari e per i libri di scuola rincari preoccupanti" (10 settembre 2007) “I rincari più preoccupanti sono nel settore alimentare: soprattutto pane, pasta, uva da tavola, ortofrutta, con una speculazione nella filiera non più tollerabile. Da una parte i produttori non vedono gli aumenti che si registrano negli scaffali, anzi addirittura parlano di diminuzione e di racket dei grossisti”. Elio Lannutti, presidente di Adusbef, lancia un grido d’allarme a nome delle famiglie italiane. Lannutti, è davvero un racket? “Per produrre un chilo d’uva bianca da tavola in Puglia, i contadini spendono 50 centesimi, nelle case degli italiani arriva a 2-2,5 euro. I grossisti la pagano sottocosto, 35 centesimi, prendere o lasciare. O i contadini accettano questa mafia oppure non devono fare i raccolti, e speso scelgono questa seconda strada, come avviene con i pomodori, che arrivano a costare 3 euro al chilo, ancora più dell’uva, quando alla fonte sono pagati 20 centesimi al chilo”. Altri settori dove registrate i rincari più preoccupanti? “Il comparto scuola, con la vergogna dei libri di testo: si rendono vecchi volumi che potrebbero essere utilizzati per 4-5 anni, se non vi fossero gli editori furbi che cambiano l’assemblaggio del libro rendendolo inutilizzabile”. Quando è grave questo momento e da dove nasce? “Siamo stati accusati da Berlusconi e Tremonti di essere euroterroristi quando, con il passaggio alla moneta unica, denunciammo la speculazione sui prezzi che oggi è valutata nel nostro Paese 70 miliardi di euro. Chi può determinare i prezzi con un tratto di penna, si è arricchito, mentre i lavoratori a reddito fisso e i pensionati hanno vissuto la perdita del potere d’a cquisto, stimabile tra il 35 e il 40 per cento dal 2001, se non di più. E non è un’allucinazione collettiva: ci sono i dati a dimostrarlo, dai prezzi dagli affitti raddoppiati al cappuccino”. Quest’anno quanto valgono i rincari per una famiglia media? “I consumi medi delle famiglie, secondo l’Istat, erano di 29 mila euro l’anno nel 2006, e ora la botta è di 1.098 euro, ma è ancora peggio per quei 3,5 milioni di famiglie che hanno il mutuo a tasso variabile, e si noti che questa forma di finanziamento negli altri Paesi rappresenta il 30-40 del monte mutui complessivo, mentre da noi è arrivato al 91 per una consistenza di 255 miliardi di euro. Dal gennaio 2006, con il primo aumento dei tassi Bce, la rata mensile è schizzata per un mutuo da 100 mila euro da 1.000 a 1.500 euro, con un aumento del 50 per cento, e sono dati dell’A bi. In più a prescindere dall’aumento del costo del denaro della Bce, tramite l’Euribor, la rata mensile è aumentata ugualmente dal primo settembre di altri 15-20 euro. Di questi 3,5 milioni di famiglie, a dicembre 2006, 400-410 mila nuclei non riuscivano più a pagare, con l’avvio della procedura esecutiva di rientro”. Di chi è la colpa di questa crisi? “Anche delle banche centrali e delle autorità monetarie che hanno fatto crescere a dismisura i prodotti derivati che hanno superato nel mondo 400 mila miliardi di dollari. La responsabilità di questa crescita abnorme è delle banche d’affari e delle agenzie di rating che vivono veri conflitti di interessi. Le autorità di controllo hanno chiuso entrambi gli occhi, compresa Bankitalia, anche se siamo il Paese più virtuoso, con un’esposizione in derivati da 7 mila miliardi di euro, con il rapporto con il Pil che è di uno a quattro”. Le famiglie cosa possono fare? “Ben poco: ci auguriamo che il 13 aderiscano al nostro sciopero del pane e della pasta. La gente non ce la fa più ad arrivare alla fine dal mese, ed è nauseata dalla politica e dai suoi privilegi, dalle auto blu all’indulto che un governo di centrosinistra mai avrebbe dovuto fare. I cittadini si devono ribellare con le banche che si sono approfittate della mancata conoscenza dei clienti dei propri diritti”. E la politica? “C’è uno scandalo di cui nessuno parla: Mario Draghi era direttore generale del Tesoro quando si fecero le privatizzazioni. Lo stesso attuale governatore di Bankitalia, come ha scritto L’e spresso, appaltò a Goldman Sachs la vendita di aziende come Autostrade, e in cambio fu nominato vicepresidente della stessa banca d’affari per l’Europa. La procura di Pescara sta indagando su questo e altri episodi per evasione fiscale aggravata nei confronti dello Stato per 3,2 miliardi di euro. Da qui si potrebbe cominciare

11/09/2007

Documento n.6808

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