VODAFONE MISSIONE CASA. PUBBLICITA' INGANNEVOLE

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AGCM APRE ISTRUTTORIA CONTRO "MISSIONE CASA" DI VODAFONE
In una lettera inviata al Prof. Antonio Catricalà Presidente dell'Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato e al Dott. Corrado Calabrò Presidente Autorità Garante delle Comunicazioni, ADUSBEF ha richiesto di dichiarare ingannevole il messaggio pubblicitario VODAFONE “MISSIONE CASA”, che dalla fine di ottobre imperversa sui principali mezzi di informazione con le imprese sensual rocambolesche dei due noti beniamini del grande pubblico, i campioni del mondo Rino Gattuso e Francesco Totti .
Come é ormai noto la novità dell’offerta consisterebbe nella possibilità di trasferire l’operatività del numero fisso di Telecomitalia sul telefonino GSM di VODAFONE attraverso la MNP - Mobile Number Portability.
L’operatività di tale innovazione é tuttavia subordinata ad un accordo di interconnessione tra TELECOMITALIA e VODAFONE che allo stato é solo nella fase di trattative . In più, proprio a seguito del lancio della campagna pubblicitaria in questione, TELECOMITALIA (legittimamente o meno, non rileva in questa sede) ha interrotto le trattative inducendo VODAFONE a intraprendere una vertenza giudiziaria complessa e presumibilmente lunga. Viene dunque reiterata la vieta condotta, a cui sono peraltro adusi stabilmente gli operatori di telecomunicazioni, di pubblicizzare e in modo massivo servizi inesistenti (si ricordi il lancio del videofonino di “3” nel dicembre 2002 quando...il videofonino ancora era in fase di progettazione!!!) E la data ufficiale del lancio comunicata, peraltro, non nel messaggio pubblicitario ma sul sito internet di vodafone (all’URL: http://www.areaprivati.190.it/190/trilogy/jsp/programView.do?contentKey=22194&pageTypeId=9607&channelId=-8665&programId=10504&tk=9616%2CB1&ty_key=pri_numero_fisso) del 14 dicembre 2006 non potrà essere in alcun modo rispettata.
Il secondo profilo di ingannevolezza del messaggio in questione e di grande interesse diffuso é nella previsione della cessazione del pagamento del canone TELECOM, ingenerando nella comunità di utenti il convincimento del superamento dell’assoggettamento ad ogni tipo di contributo fisso a prescindere dall’effettivo consumo. In realtà – e la cosa ancora una volta non é specificata nel claim pubblicitario – l’attivazione del servizio é subordinata alla scelta di uno tra i contratti presupposti che prevedono il versamento di non di un canone (per carità!) ma di un “contributo mensile” di 9,99 euro (Vodafone Casa Zero), l’altra contributo mensile di 19,99 euro (Vodafone Casa Più), con un esborso fisso a carico del consumatore che nella prima ipotesi non é lontana dal canone del monopolista (€12,40) nell’altro é addirittura superiore! ADUSBEF ha chiesto dunque all’Autorità Garante della Concorrenza ed il Mercato l’apertura di un procedimento istruttorio ex art. 19 e seg. d.lgs. 206/2005 (Codice del Consumo) volto ad acclarare la manifesta ingannevolezza del messaggio de quo applicando senza indugio le misure cautelari previste dall’art. 26 comma 3° del Codice del Consumo consistenti nella sospensione cautelare del messaggio medesimo. AGCM ha comunicato in data 21.11.2006 l'apertura del procedimento Vedi

22/11/2006

Documento n.4542

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