Sen. Lannutti. Interrogazione su Terme Acqua Pia/F. Giuffrida

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Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02498 Atto n. 4-02498 Pubblicato il 12 gennaio 2010 Seduta n. 309 LANNUTTI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Premesso che: la società Terme Acqua Pia Srl di Francesco Giuffrida sembra attraversare un periodo di crisi, visto che, secondo l'ultimo bilancio depositato, quello del 2007, la società ha registrato ricavi per 5,9 milioni, è finita in rosso per oltre 300.000 euro dopo aver sfiorato nei due esercizi precedenti il pareggio e, soprattutto, si è esposta con debiti per 7,8 milioni di euro. Di questi, 2,5 milioni sono debiti verso fornitori, altri 4,9 verso il sistema bancario; Francesco Giuffrida, l'ex vicedirettore della sede di Palermo della Banca d'Italia, è ora diventato uno dei massimi dirigenti dell'Unità di informazione finanziaria (Uif), deputata alla lotta contro il riciclaggio; considerato che: l'articolo 3 del codice etico di Banca d'Italia, che si applica ai membri del Direttorio, ma che per consuetudine si estende a tutti gli alti dirigenti dell'istituzione, è intitolato «Indipendenza e imparzialità» e recita chiaramente, al comma 2, che non devono essere intrattenuti «con soggetti coinvolti o interessati dall'attività della Banca rapporti tali da poter compromettere la loro indipendenza di giudizio o comunque tali da vulnerare la loro imparzialità»; uno dei principali istituti finanziatori delle Terme Acqua Pia è il Banco di Sicilia, un tempo controllata dalla Capitalia di Cesare Geronzi, ora confluita in Unicredit, un marchio che in Sicilia opera per le piccole imprese attraverso la Irfis, l'istituto di mediocredito siciliano partecipato al 20 per cento dalla Regione Sicilia; Giuffrida è stato a Palermo uno dei principali consulenti della Procura, tanto da ricevere durante il processo Dell'Utri l'incarico di studiare, sotto il profilo di un'eventuale ipotesi di riciclaggio, le origini della Fininvest. Giuffrida aveva concluso di non poter risalire in termini di assoluta certezza e chiarezza all'origine, qualunque essa fosse, lecita o illecita, dei flussi di denaro investititi nella creazione delle holding Fininvest. Chiamato in causa dalla Fininvest, nel 2007, l'anno della crisi di Terme Acqua Pia, Giuffrida ha ritrattato e accettato una transazione con la società in cui riconosce i limiti delle conclusioni rassegnate nel proprio elaborato e delle dichiarazioni rese al dibattimento; alla fine del 2007, con l'arrivo di Giovanni Castaldi a capo della Uif, Francesco Giuffrida, considerato vicino a Geronzi che si oppose alla linea dell'ex governatore Antonio Fazio su Antonveneta, è stato trasferito a Roma, diventando uno dei più importanti dirigenti dell'antiriciclaggio. A lui sono affidate le deleghe per trattare con tutte le Procure italiane. quelle che indagano sul caso Arner, sui rapporti tra Unicredit e lo Ior e su tutte le operazioni sospette della criminalità siciliana; ad avviso dell'interrogante il ruolo di Francesco Giuffrida a capo della Uif non può garantire l'indipendenza di giudizio in una materia tanto delicata come quella dell'antiriciclaggio, quando lo stesso è proprietario della società Terme Acqua Pia Srl, a sua volta finanziata dal Banco di Sicilia confluito in Unicredit, si chiede di sapere se al Governo risulti che la Banca d'Italia intenda adottare iniziative relative alla vicenda segnalata in premessa, al fine di garantire un'effettiva indipendenza di giudizio nel settore dell'antiriciclaggio.

13/01/2010

Documento n.8407

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