SE DRAGHI PIANGE, TREMONTI NON RIDE (DALL’ASPIRINA ALLA CHEMIO, E LA CRISI VA)

in Altri Documenti
Per Mario Draghi è un momento difficile. Venerdì scorso è apparso sorridente nella foto scattata al termine del seminario tra le banche centrali europee e dell’Est Pacifico dove hanno partecipato Jean-Claude Trichet e il governatore della Banca Popolare Cinese, ma il volto era tirato e ancora più rigide sono state le sue dichiarazioni sulla crisi dell’economia internazionale. Questa volta il trapezista di via Nazionale ha usato toni ben diversi da quelli delle 20 cartelle pronunciate alla fine di maggio nelle sue Considerazioni Banali. In quell’occasione l’uomo che si nutre con barrette termiche era stato particolarmente asciutto e perfino Eugenio Scalfari, che ha sempre avuto una sorta di venerazione per la Banca d’Italia, lo aveva criticato con toni sferzanti.Nel suo discorso Draghi aveva ripetuto l’elogio delle Banche centrali dicendo che sia la Fed americana che la BCE erano state “perfettamente all’altezza dei loro compiti innaffiando i mercati con ampie immissioni di liquidità in modo da evitare le dimensioni di una catastrofe simile a quella degli anni ‘30”.Adesso il quadro appare compromesso al punto che un osservatore acuto e ieratico come Federico Rampini scrive oggi su “Repubblica” di un gioco al massacro dove domina “la sfiducia rampante tra le banche”. Non c’è da godere, ma sicuramente Giulietto Tremonti, il genietto di Sondrio si fregherà le mani per la scarsa tempestività con cui Draghi ha capito l’aggravarsi della crisi dei mercati. Ad aprile il ministro del Tesoro si trovava a Parigi per una riunione dell’Aspen Institute e in quell’occasione sibilò tra i denti una battuta feroce contro “l’aspirina” con cui Draghi pensava di risolvere il cancro dei subprime. Il Governatore trapezista deglutì in silenzio poiché aveva appena presentato al Financial Stability Forum di Washington un pacchetto di soluzioni che suonavano come una ricetta risolutiva. Il grido d’allarme lanciato l’altroieri dal capo della Banca d’Italia rappresenta agli occhi di Giulietto la miglior conferma sulla bontà delle sue previsioni. Se i governatori non sanno prevedere la vastità delle crisi, il problema si sposta sui governi. E qui nasce un grosso problema anche per il ministro del Tesoro poiché lo Zapatero che esultava ieri sera a Vienna accanto alla Merkel avvilita, ha aperto il fuoco contro Trichet e il rialzo dei tassi annunciato dalla Banca Centrale Europea. Tempo fa Tremonti disse che: “l’economia la fa l’economia, non la fanno i governi”. Una frase ad effetto che gli arriva addosso come un boomerang.

03/07/2008

Documento n.7393

Sostieni i consumatori, sostieni ADUSBEF!

Puoi sostenere ADUSBEF anche attraverso il 5 x 1000: in fase di dichiarazione, indica il codice fiscale 03638881007

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.OK